“Con le mafie non si convive. Non

esiste il modello per cui ci si rivolge alla mafia, si porta
a casa un favore e il giorno dopo si e’ liberi”. Lo ha
detto senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del Gruppo
Pd al Senato e capogruppo Pd in Commissione parlamentare
antimafia) intervenendo questa mattina all’incontro
“‘ndrangheta 2.0. Il nostro no alla mafia” a Lomazzo (Co).
“Non funziona cosi’. – ha spiegato Mirabelli – nessuno puo’
convivere con le mafie pensando di farla franca.
L’atteggiamento verso le mafie puo’ essere solo quello di
combatterle perche’ mettono in discussione la convivenza
civile. Sento spesso diffondersi l’idea che alla fine le
mafie non fanno danni: si percepiscono come piu’ dannosi i
piccoli spacciatori o gli scippatori ma, quando si pensa
questo, si trascura il fatto che si parla di organizzazioni
criminali che stanno investendo miliardi nell’economia
legale e questo e’ un rischio enorme per la nostra
democrazia. E’ un problema molto grande per ognuno di noi
avere un’economia legale condizionata sempre piu’ da fondi
di provenienza illecita e inquinata dalle mafie, perche’
viene meno la legge del libero mercato e la concorrenza”.
“Le mafie – ha proseguito – hanno una capacita’ di
condizionare la politica che non e’ piu’ quella di una
volta, non c’e’ piu’ solo il tentativo di appropriarsi degli
appalti. L’esperienza che abbiamo avuto in queste terre e’
di persone che vengono mandate dalla ‘ndrangheta o con cui
la ‘ndrangheta costruisce un rapporto dando voti o aiuti con
l’obiettivo di avere qualcuno nei Comuni che, se serve,
possa intervenire. Per questo la politica deve essere capace
di alzare le barriere: dobbiamo sapere chi candidiamo nelle
liste e dobbiamo sapere quali sono le spie di qualcosa che
non va”, invece “oggi la politica non da’ la sensazione di
considerare la lotta alle mafie una priorita’”. “Abbiamo
bisogno davvero di alzare la guardia nel quotidiano, ha
concluso Mirabelli evidenziando che “bisogna prevenire e
bisogna farlo con grande rigore. O si sta da una parte o
dall’altra: non si sta nel mezzo. Soprattutto chi e’ nelle
istituzioni o sta da una parte o dall’altra”.


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