“Sul decreto Pubblica Amministrazione, noi abbiamo dato un giudizio molto negativo, con riferimento alla norma che estromette la Corte dei Conti dal Controllo immaginato per aiutare amministratori e funzionari dello Stato in corso d’opera, con un approccio collaborativo”. Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio dem, il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia e Infrastrutture nella segreteria del Pd. “Se il tema era la razionalizzazione dei controlli, bastava chiamare la Corte dei Conti e ridisegnare insieme ad essa i sistemi di controllo – ha chiarito Misiani -. Il Governo ha scelto l’ennesimo colpo di mano, perché fondamentalmente insofferente a qualunque tipo di controllo esterno. Hanno attaccato la Banca d’Italia quando ha osato criticare il finanziamento del tetto al contante, il servizio Bilancio del Senato che aveva eccepito sull’autonomia differenziata, l’Anac quando ha espresso dubbi sul codice degli appalti, e oggi tolgono di mezzo la Corte dei Conti. Insospettisce la tempistica, visto che qualche settimana fa, il rapporto della Corte dei Conti sulla finanza Pubblica aveva evidenziato l’enorme ritardo del Pnrr nei primi 4 mesi del secondo semestre. Tra gennaio e aprile 2023 sono stati spesi solo 1,2 miliardi, il 90% in meno di quanto era stato programmato”.

“Sulla figura del commissario per la Ricostruzione si è aperto uno scontro politico di cui non si sentiva affatto il bisogno. Ricordo che in tutte le vicende simili sono stati nominati commissari i presidenti delle Regioni. Io credo che debba essere nominato Stefano Bonaccini non perché appartenente a questa o quella forza politica ma perché è il presidente di quella regione. Questa è la nostra posizione e ci auguriamo che il governo decida rapidamente perché il famoso decreto per i due miliardi di euro è già stato emanato. In realtà le risorse fresche sono di meno, ma è un primo punto di partenza a cui sarà necessario aggiungere purtroppo molte altre risorse, che devono arrivare rapidamente alle migliaia e migliaia di famiglie che hanno perso tutto o quasi per effetto dell’alluvione. Ci sarà molto da lavorare per incalzare e sollecitare il governo”


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