“Il governo sul risiko bancario ha interferito fin troppo. Ora lasci
fare il mercato, evitando su tutte le operazioni in corso – compresa l’iniziativa
promossa oggi da Mediobanca su Banca Generali – un interventismo dannoso e
controproducente”. Lo afferma ad Affaritaliani.it il senatore Antonio Misiani,
responsabile economico del Partito Democratico, nel giorno in cui Mediobanca ha
lanciato un’offerta pubblica di scambio di 6,3 miliardi su Banca Generali come risposta
alla mossa di Mps. “Il golden power sulla OPS UniCredit-BPM è forse l’esempio più
macroscopico dei pasticci e delle forzature che hanno caratterizzato l’approccio
seguito dal governo in questi mesi. Il golden power deve essere uno strumento di tutela
della sicurezza nazionale, non un mezzo per alterare gli equilibri del mercato
bancario. Per fare chiarezza sull’esercizio dei poteri speciali nell’ambito
dell’offerta pubblica di scambio volontaria lanciata da Unicredit su Banco BPM ho
presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia,
chiedendo al governo di chiarire le basi giuridiche della decisione. Alcune
prescrizioni – come il mantenimento per cinque anni del rapporto impieghi/depositi, la
gestione degli investimenti di Anima Holding e la completa uscita dalla Russia –
appaiono costruite su misura per Unicredit, senza un collegamento chiaro a esigenze di
sicurezza nazionale. Chiediamo che il governo trasmetta il decreto alle Commissioni
parlamentari competenti e spieghi il razionale delle scelte compiute”, afferma il
responsabile economico del Pd. “La nostra interrogazione richiama anche l’attenzione
sulla procedura “pilot” aperta dalla Commissione europea, che intende verificare la
proporzionalità delle restrizioni imposte dallo Stato italiano in relazione alle
libertà fondamentali del mercato unico. È indispensabile che il governo assuma una
posizione neutrale e garantisca il rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza e
corretto funzionamento del mercato, evitando restrizioni non giustificate che rischiano
di danneggiare l’intero sistema bancario italiano ed europeo”, conclude Misiani.