“La pandemia ha avuto una ricaduta pesantissima sui lavoratori Italiani: tra febbraio 2020 e marzo 2021 l’occupazione è diminuita di 896 mila unità. I giovani, le donne, i dipendenti a tempo determinato e i lavoratori autonomi stanno pagando il prezzo più alto.
Il lavoro deve essere al centro di tutti gli sforzi per fare ripartire l’Italia, al centro del Patto per la ricostruzione e il lavoro che abbiamo proposto come PD per vincolare le forze politiche e le parti sociali attorno alle scelte strategiche per la ripresa del Paese.
Dobbiamo aiutare chi il lavoro lo crea.
Riaprire in sicurezza è la via maestra. Lo dobbiamo fare con prudenza e gradualità, in relazione ai passi in avanti nella campagna di vaccinazione e negli indicatori epidemiologici.
È di fondamentale importanza utilizzare al meglio i 248 miliardi del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR), che l’Italia ha presentato ieri alla Commissione Europea. Il governo prevede che nei prossimi sei anni il Piano genererà 750 mila nuovi posti di lavoro. Possiamo puntare ad obiettivi anche più ambiziosi, dando priorità ai progetti che hanno il maggiore potenziale occupazionale e attuando la condizionalità proposta e ottenuta dal PD per favorire l’occupazione dei giovani e delle donne.
Secondo tutte le previsioni, l’Italia recupererà quanto perso nel 2020 non prima di fine 2022. Per accelerare la creazione di lavoro nei prossimi due anni – quelli più critici – va tagliato drasticamente il costo del lavoro per le imprese che decideranno di assumere e va agevolato fiscalmente chi deciderà di avviare una nuova impresa, come oggi accade già per le startup innovative. Anche la Pubblica amministrazione deve fare la sua parte: semplificare e sveltire le procedure concorsuali è un fattore decisivo per concretizzare nei prossimi cinque anni l’inserimento di 500 mila giovani programmato dal governo.
Dobbiamo proteggere il lavoro che c’è.
La riforma degli ammortizzatori sociali su cui sta lavorando il ministro Orlando è un punto chiave, così come il rafforzamento degli strumenti per gestire le crisi aziendali (dal contratto di espansione al workers buyout, la rigenerazione delle imprese in crisi da parte dei lavoratori) e delle politiche attive per il lavoro”. Così su Facebook il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.