“Le critiche e le proposte delle associazioni dei commercialisti sul calendario fiscale vanno ascoltate e raccolte dal governo e dall’amministrazione finanziaria”. Lo dice il senatore Antonio Misiani, senatore e responsabile economia e finanze del PD in merito ai temi sollevati da cinque associazioni dei commercialisti (ADC, ANC, ANDOC, FIDDOC e UNICO) insieme a Confimi imprese e Assosoftware. “Che il percorso di attuazione della delega fiscale fosse molto più difficile delle previsioni iniziali – prosegue Misiani – noi lo avevamo detto in tempi non sospetti. Basti pensare agli interventi su IRPEF e IRES, finanziati solo per un anno con una scelta inedita e sconcertante. Era lecito aspettarsi risultati migliori almeno sul terreno della semplificazione degli adempimenti e delle scadenze, ma purtroppo anche in questo ambito l’azione del governo è lontana anni luce dai propositi, dai principi e dalle promesse della delega fiscale. Ne è un esempio il concordato preventivo biennale: uno strumento che ci ha sempre visto perplessi ma che rischia di rivelarsi un flop totale alla luce delle scadenze insostenibili ipotizzate dal governo, con soli 5 giorni (con un fine settimana di mezzo nel 2024!) per decidere se accogliere o meno la proposta di definizione biennale avanzata dall’agenzia delle entrate, di fatto senza alcun contraddittorio. Queste scelte vanno radicalmente ripensate, perché rischiano di segnare il fallimento di una riforma nata con l’ambizione di rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuenti e che invece sta inesorabilmente finendo su un binario morto”.
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