“È molto positivo l’impegno del presidente Draghi con i sindacati per costruire un patto sociale per tutelare il lavoro e il potere d’acquisto degli italiani. La crisi energetica e l’inflazione stanno colpendo duramente le famiglie e le imprese”. Così Antonio Misiani, responsabile Economia del PD. “In questi mesi il governo ha fatto molto per fronteggiare l’emergenza, stanziando oltre 30 miliardi per contenere il caro bollette e tassando gli extra profitti delle imprese energetiche. Alcune di queste misure misure vanno prorogate e rafforzate, dal bonus sociale luce e gas (che andrebbe esteso alle famiglie con Isee fino a 20 mila euro) al bonus 200 euro (che esclude alcune categorie di lavoratori e va esteso a tutti, mantenendo il limite dei 35 mila euro), dal limite per il welfare aziendale (da riportare a 516 euro) fino alla prosecuzione dei crediti d’imposta per i consumi di gas ed elettricità delle imprese”. “L’obiettivo del Patto deve essere però la definizione di una serie di interventi strutturali. È necessario condividere con le parti sociali una road map, un percorso che preveda alcune misure da adottare subito e altre da inserire nella prossima legge di bilancio. Gli obiettivi come Partito Democratico li abbiano indicati da tempo”.

“Il salario minimo, estendendo a tutti i lavoratori il trattamento economico dei contratti collettivi nazionali maggiormente rappresentativi”, prosegue Misiani. “Il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, che potrebbe concretizzarsi introducendo gradualmente una franchigia sui contributi fino a mille euro a partire dalle retribuzioni più basse. Questo intervento, che nella nostra proposta vale oltre undici miliardi di euro a regime, andrebbe finanziato nell’immediato estendendo ad altri settori la tassa sugli extra profitti e dal 2023 destinando a questo scopo la totalità delle risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale (che negli ultimi due anni è stata ridotta di quasi 11 miliardi di euro)”. “Il rinnovo dei contratti nazionali scaduti, che interessano quasi otto milioni di lavoratori. Gli investimenti e le riforme per accelerare e accompagnare la transizione ecologica e digitale e rilanciare la produttività dell’economia, a partire da quanto previsto dal Pnrr.


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