Come giudica l`accordo tra governo e centrodestra sul disegno di legge delega di riforma del fisco?

«Sul catasto il centrodestra ha combattuto una battaglia contro i mulini a vento e ora rivendica una vittoria di forma che non cambia la sostanza», risponde il responsabile economico del Partito democratico, Antonio Misiani. Lega e Forza Italia sostengono che ora c`è la garanzia che non ci sarà alcun aumento delle tasse sulla casa. «Che le tasse sulla casa non sarebbero aumentate è sempre stato scritto nel testo del disegno di legge. Ora, meglio tardi che mai, lo riconoscono anche Salvini e alleati».

Però sparisce ogni riferimento all`introduzione del valore patrimoniale dell`immobile.

«Anche se verrà meno questo riferimento, la rendita ulteriore da affiancare a quella già presente nella visura catastale sarà elaborata secondo il Dpr 138 del 1998, che prevede che la revisione sia legata a criteri di mercato. La visura catastale permetterà, sempre a fini informativi e non impositivi, anche di consultare i valori Omi, quelli del mercato immobiliare rilevati dall`Agenzia delle entrate».

Allora perché il centrodestra canta vittoria?

«Che le devo dire? Ognuno ha il suo modo di fare politica. Loro vanno avanti a propaganda e slogan. Noi del Partito democratico, con meno clamore e più concretezza, abbiamo ottenuto nell`ultimo decreto 7 miliardi di euro di aiuti per i lavoratori, i pensionati e gli studenti, tra bonus di 2oo euro, fondo affitti e sconti sul trasporti pubblici».

Però lo stesso governo aveva ammesso che, dal 2026, la nuova rendita avrebbe potuto essere usata non più a fini solo statistici. Insomma, l`esecutivo che ci sarà avrebbe potuto utilizzare la nuova rendita per aumentare il prelievo.

«Chi governerà nel 2o26 potrà fare delle informazioni catastali aggiuntive quello
che giudicherà più opportuno. Detto questo, per quanto ci riguarda la pressione fiscale sulle abitazioni andrebbe resa più equa, non certo aumentata».

In effetti, nessuno crede che sarà questo governo a gestire la riforma.

«Vedremo. Le elezioni politiche sono tra meno di un anno. La delega deve essere ancora approvata dalla Camera, poi passerà al Senato e solo quando sarà legge si aprirà la fase in cui il governo dovrà emanare e portare al parere del Parlamento i diversi decreti legislativi di attuazione delle norme, previsti dalla stessa delega. Di certo il calendario elettorale non faciliterà il percorso dei provvedimenti attuativi».

Forse il centrodestra ha ottenuto di più sul capitolo del cosiddetto «sistema duale», nel senso che il riordino delle aliquote sui redditi da capitale mobiliare e immobiliare avverrà salvaguardando i regimi di favore come la cedolare secca sugli affitti concordati.

«La revisione delle aliquote sui redditi da capitale sarà rimessa ai decreti attuativi secondo un principio di neutralità fiscale. Oggi si va dal 10% della cedolare secca sui canoni concordati al 26% dei capital gain, passando per il 12,5% dei titoli di Stato e del risparmio postale e il 21% della cedolare sugli affitti di mercato. Una armonizzazione è auspicabile, ma è saggio prevederla con flessibilità e gradualità».

Dopo l`accordo col centrodestra il cammino parlamentare della delega può riprendere?

«Il pacchetto di modifiche raccoglierà proposte di tutta la maggioranza. Noi abbiamo ottenuto una modifica molto importante per la riforma complessiva del fisco: che nel riordino delle aliquote Irpef, che dovrebbero scendere a 3, si dia priorità all`alleggerimento del prelievo sui redditi medio-bassi. Esplicitare questo aiuterà a migliorare l`equità del sistema fiscale».