Il commissariamento di Acciaierie d’Italia è una scelta drastica che deriva dal totale disimpegno di Arcelor Mittal ma anche dai ritardi e dalle incertezze del governo, con lo scontro aperto tra i ministri Urso e Fitto e i mesi preziosi persi nella trattativa con il socio privato avviata a maggio 2023 e culminata con la firma a settembre di un memorandum finito nel nulla.
La nomina del commissario segna una cesura netta e apre una fase nuova, che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le parti interessate, a partire dal governo, per evitare che le conseguenze ricadano sui lavoratori e sul tessuto economico dei territori interessati.
Nell’immediato, la priorità assoluta è garantire la continuità produttiva di tutti gli stabilimenti e tutelare i dipendenti e le imprese dell’indotto.
Il decreto legge attualmente all’esame del Senato è palesemente inadeguato: va molto rafforzato sia sul versante degli ammortizzatori sociali che delle misure di sostegno delle imprese dell’indotto. Su questi nodi il PD ha presentato una serie di emendamenti e il presidente Emiliano ha proposto di utilizzare l’avanzo di amministrazione della regione a sostegno dell’indotto. Ci auguriamo che il governo valuti con la massima attenzione tutte queste proposte.
È necessario riavviare il più rapidamente possibile il programma di decarbonizzazione della produzione – cruciale per garantire l’ambiente e la salute dei territori interessati – e coinvolgere nel rilancio di Acciaierie d’Italia nuovi soci privati, chiamando a raccolta le migliori realtà imprenditoriali del Paese”. Così il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.


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