Il senatore pd serve per la stabilità finanziaria
«Abbiamo assistito a qualcosa con pochi precedenti: una maggioranza che diserta i lavori pur di non votare una ratifica. Una cosa patetica e ridicola». Tutti conoscono Antonio Misiani, responsabile allo Sviluppo economico del Pd, come persona pacata. Ma ciò che è successo ieri in commissione Esteri ha acceso in lui un`indignazione vera. Che cosa sta accadendo nella maggioranza?
«Si stanno avvitando. Se a quanto è accaduto aggiungiamo lo sgambetto di Forza Italia al dl Lavoro, il quadro è chiaro: una maggioranza unita sulla propaganda ma divisa quando deve fare i conti con la realtà. Il problema è che l`Italia, intanto, è rimasta l`unica in Europa a non aver ancora ratificato il Mef».
Il capogruppo azzurro in commissione, Andrea Orsini, parla di cortesia nei confronti delle opposizioni…
«Se non parlassimo di cose serie, ci sarebbe da sbellicarsi. In realtà, facendo ostruzionismo a se stessa la maggioranza sta provocando un doppio danno all`Italia. Impedisce l`entrata in vigore di uno strumento importante per la stabilità finanziaria di tutta l`Europa e indebolisce la credibilità del nostro Paese in una fase delicatissima: in orizzonte, ci sono la discussione sul patto di Stabilità, la revisione del Pnrr, nomine europee importantissime…».
Perché, secondo lei?
«Di fronte all`opinione pubblica, sono prigionieri della loro propaganda. Quella che per anni ha fatto dipingere il Mes come il male assoluto da parte di Fdl e Lega… ».
E poi?
«A Palazzo Chigi qualcuno coltiva l`illusione che tenendo fermo il Mes si possa spuntare qualcosa su altri fronti e in altre partite. Ma appunto: è una pia illusione».
Il Mef approderà in aula in tempi rapidi?
«Noi speriamo di sì, ma temiamo di no. Lo scenario più probabile è che la maggioranza butti la palla in tribuna rimandando a settembre una scelta inevitabile».
Perché «inevitabile»?
«Se loro pensassero di votare no al Mes, andrebbero in aula e voterebbero no. Subito, il 3o giugno».
Insomma, una melma?
«Ma sì. La mancata ratifica sarebbe un colpo molto duro all`immagine dell`Italia. Ma anche a quella della premier Meloni, che gioca a fare la Tatcher de noantri. In realtà, è in imbarazzo perché al prossimo Consiglio europeo, a giorni, si presenterà a mani vuote. Una decisionista senza decisioni».
ll Mes, però, divide anche il Pd dai 5 Stelle…
«Ci sono tante cose che ci uniscono al M5s. Ma su questo, la distanza rimane. Ne prendiamo atto, ma la nostra posizione non cambierà per questo».