“Il quadro che emerge
dall’inchiesta di ‘Report’ sul risiko bancario e’
sconcertante e conferma che palazzo Chigi e il Mef in questa
partita di enorme rilevanza non sono arbitri, ma parte in
causa in modo opaco e distorsivo, avendo concorso
attivamente – come riportato nel servizio –
all’organizzazione di una delle operazioni piu’ importanti e
discusse (la Ops di Mps su Mediobanca) e avendo ostacolato
con un uso improprio del golden power un’altra operazione
(la Ops di UniCredit su Bpm) perche’ ritenuta in contrasto
con gli interessi politici di uno dei partiti della
maggioranza (la Lega). Se una serie di elementi
dell’inchiesta di Report venissero confermati, a partire da
quelli riguardanti le modalita’ anomale di collocamento
dell’ultima tranche di azioni Mps nel novembre 2024, saremmo
in presenza di fatti estremamente gravi e preoccupanti. Il
governo deve fare chiarezza in tempi rapidi e a questo scopo
presenteremo un’interrogazione in Parlamento. E’ essenziale
che intervengano anche le autorita’ di controllo italiane e
europee, verificando l’eventuale sussistenza di profili di
violazione del diritto italiano e comunitario”, dichiara
Antonio Misiani, responsabile economia e finanze del Pd.
Misiani sottolinea che “secondo quanto riportato dai
giornalisti di Report, dietro la scalata lanciata da Mps su
Mediobanca ci sarebbe non solo la volonta’
dell’amministratore delegato di Mps Luigi Lovaglio, ma anche
l’intenzione del Governo Meloni di estendere la propria
influenza su Assicurazioni Generali, coordinandosi con il
gruppo Caltagirone e il gruppo Delfin, entrambi azionisti
sia di Mps che di Mediobanca e Generali. In questa
prospettiva, l’ultima asta promossa dal Tesoro a novembre
2024 per la cessione di azioni Mps, operazione affidata a
Banca Akros, avrebbe facilitato l’ingresso di alcuni
soggetti (Caltagirone, Bpm, Anima, Delfin) tra i quali
quelli interessati all’Ops su Mediobanca, che avrebbero
acquisito in modo anomalo una quota significativa della
banca senese, tagliando fuori dall’operazione il resto del
mercato. Un eventuale collocamento riservato ad hoc per un
gruppo ristretto di soggetti selezionati con modalita’ non
imparziali potrebbe configurare un quadro di mancata
trasparenza e violazione delle regole di public offering e
dell’equita’ e della parita’ di trattamento tra investitori.
La strategia messa in atto dal governo avrebbe permesso di
aggirare le norme Bce sul controllo bancario, che di fatto
impediscono a soggetti industriali non bancari di acquisire
il controllo di istituti bancari vigilati dalla Bce, e
sarebbe stata definita fin dal settembre 2024. Per tutti
questi motivi, e’ indispensabile non solo che il governo
chiarisca i fatti, ma anche che le autorita’ preposte in
Italia (in primis Consob e Agcm) e a livello europeo
intervengano a tutela dei principi di trasparenza,
concorrenza e correttezza nei mercati finanziari”.


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