“In Italia e in Lombardia è in atto un processo di deindustrializzazione
silenziosa, di fronte al quale il Governo nazionale e quello regionale
restano inerti o, peggio, prendono decisioni che aggravano la situazione.
Mentre si incolpa l’Europa e si punta il dito contro il Green Deal – che
certamente va aggiornato e migliorato – si rischia di trasformare la
transizione ecologica in un comodo alibi per coprire ritardi e scelte miopi
o controproducenti”.
Lo ha detto Antonio Misiani, responsabile economico del PD, nel suo
intervento durante la Giornata dell’economia promossa dal PD Lombardo.
Misiani ha ricordato che “il governo Meloni ha aumentato le tasse sulle
imprese, ha tagliato le risorse per le politiche industriali Invece di
aiutare l’economia green, sono stati smontati gli incentivi per
l’efficientamento energetico e si ostacolano le fonti rinnovabili. Totale è
l’immobilismo sui costi dell’energia e l’assenza di politiche industriali
sul digitale, come dimostra il disastro che sta avvenendo su ST
Microelectronics. La Lombardia, la regione italiana più integrata in
Europa, è governata da una maggioranza dichiaratamente anti europeista.
La verità è che così si abbandona il sistema produttivo al suo destino. Il
governo non si occupa di economia reale ma di risiko bancario. La loro
fissazione non è il rilancio dello sviluppo, ma come bloccare le operazioni
finanziarie non gradite e favorire quelle degli “amici degli amici”. Non
per garantire il credito a PMI e famiglie ma con una logica puramente di
potere. Noi crediamo che un’altra strada sia possibile. Puntare sulla
qualità del lavoro per rilanciare la produttività. Tagliare i costi
dell’energia. Favorire gli investimenti in innovazione e digitalizzazione.
Occuparsi della finanza per le imprese. Esiste una strada diversa per
difendere e rilanciare la vocazione manifatturiera dell’Italia, all’altezza
delle sfide del XXI secolo: dalla transizione ecologica a quella digitale,
dall’innovazione alla qualità del lavoro. È su questo terreno che si gioca
il futuro economico del Paese e la Lombardia è un banco di prova cruciale”.


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