“La terza legge di bilancio del
governo Meloni per molti aspetti è una deludente fotocopia di
quella dell’anno passato. Nel complesso, siamo in presenza di
una manovra finanziaria debole, inadeguata, di puro
galleggiamento. Una manovra forse buona per tirare a campare e
rispettare i parametri del nuovo Patto di stabilità e crescita.
Certamente non buona per rilanciare la crescita, come
evidenziano gli stessi numeri del governo che indicano nel
triennio 2025-2027 una dinamica del PIL costantemente inferiore
a quella media europea”. Così Antonio Misiani, responsabile
Economia nella segreteria PD.
“La manovra – continua – è del tutto inadeguata anche per
ridurre le disuguaglianze. Anche con questa legge di bilancio il
governo continua a lesinare i fondi per la sanità e non mette un
euro sul trasporto pubblico e sulle politiche per la casa. La
riforma fiscale in via di attuazione aggrava le iniquità del
sistema tributario, a danno dei soliti noti che le tasse le
pagano fino all’ultimo euro. La conferma dell’impianto della
manovra dell’anno passato avverrà a caro prezzo, perché sarà
finanziata attraverso molti più tagli di spesa e aumenti di
entrate. Tornano pesanti tagli agli enti locali e la
“razionalizzazione” delle detrazioni fiscali rischia di tradursi
in un’operazione molto iniqua se nei tetti venissero ricomprese
anche le detrazioni per le spese mediche e gli interessi passivi
sui nuovi mutui casa. Dulcis in fundo (si fa per dire), il
“contributo” chiesto con “coraggio” dal governo a banche e
assicurazioni. Nessuna tassa sugli extra profitti, ma un mero
anticipo di cassa. Tasse versate prima – conclude – e restituite
poi. L’ennesimo topolino partorito dalla montagna di promesse e
di propaganda di questo governo”.


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