“Il valore della proposta di salario minimo che stiamo portando avanti insieme alle altre opposizioni va al di là della soglia dei 9 euro e mezzo e del rafforzamento della contrattazione collettiva, perché chiama in causa un’idea di sviluppo del paese. L’Italia che hanno sperimentato molti cittadini, contrariamente a quanto affermato nella Costituzione, è un paese fondato sul lavoro povero, sulle disuguaglianze e sul disinvestimento nelle competenze. Quel modello conveniva a tanti, c’è stata una responsabilità diffusa. Gli anni della pandemia hanno invece dimostrato che quella scelta non era ineluttabile e che erano possibili e necessarie politiche di segno radicalmente diverso. Ora siamo a un bivio e il rischio di tornare indietro c’è tutto. Governo e maggioranza devono assumersi le proprie responsabilità sul salario minimo e non nascondersi dietro la pronuncia del Cnel, è una responsabilità politica”. Lo ha detto Antonio Misiani, responsabile economico del PD, intervenendo alla quarta festa nazionale di Dems in corso a Rimini.
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