In Spagna il premier socialista Pedro Sànchez ha annunciato un piano da 14 miliardi per sostenere le imprese colpite dai dazi, in Italia il governo di Giorgia Meloni è completamente impreparato. Il ministro Urso ha mostrato di essere solo chiacchiere e distintivo».
Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, spulcia tabelle, confronta soluzioni ma ha una unica e grande rabbia: «Il liberation day con cui Trump ha dato il via alla guerra commerciale più stupida della storia, sarà ricordato come la giornata nera con danni enormi sia per i Paesi esportatori, tra cui l`Italia, che per gli Stati Uniti stessi».
Misiani, il governo italiano ha perso tempo? Non ha capito la tempesta in arrivo?
«Sono mesi che si sa che Trump avrebbe dato il via ai dazi, questo governo si è illuso di ottenere un trattamento privilegiato e invece sono stati presi a schiaffi in faccia e non sanno che pesci pigliare. Ora siamo tra i Paesi più a rischio visto che nel 2024 abbiamo avuto con gli Usa un surplus commerciale di 39 miliardi, il secondo in Europa dopo la Germania».
Voi dem cosa fareste? Ora che i buoi sono scappati si chiude la stalla?
«Nessuno ha la bacchetta magica, però l`unica certezza è che non si può rimanere fermi. Serve reagire con una voce unica europea, in modo mirato e proporzionato. Tenendo la schiena dritta».
Teme che il governo italiano pensi di negoziare da solo con Trump?
«Da Salvini c`è una spinta in questa direzione che è l`ennesima prova di quanto governo e maggioranza siano divisi e litigiosi: dicono cose diverse ma così non fanno bene al Paese».
Cosa succederà con i dazi americani: rincari dalle scarpe al formaggio alla componentistica, alle auto? Ma noi europei non possiamo agire sul big tech?
«Ci sarà un effetto sull`inflazione e i costi li pagheranno innanzitutto i consumatori americani. Gli esportatori, come noi italiani, perderanno miliardi di euro di quote di mercato e tantissimi posti di lavoro».
Uno tsunami?
«Sì. Il rischio però è nel medio e lungo periodo. Va scongiurata una guerra commerciale senza limiti e perciò è da evitare la delocalizzazione delle produzioni manifatturiere dall`Europa agli Usa».
Reagire come? Quale è la via maestra?
«Nell`immediato limitare i danni portando Trump a negoziare e aprendo nuovi mercati per i nostri prodotti. Strategicamente è necessario ripensare il nostro modello di sviluppo puntando di più su mercato interno europeo e italiano».
Un consiglio a Meloni e al suo governo?
«Rimboccatevi le maniche! Svegliatevi».