Secondo Antonio Misiani quello del governo è «un provvedimento tardivo, in cui prevale una logica di bonus temporanei, senza misure strutturali». Il senatore e responsabile Economia del Pd ritiene il decreto appena approvato «al di sotto di quanto servirebbe alle famiglie e alle imprese italiane, che pagano bollette raddoppiate nel giro di un anno». Però hanno accolto in parte le vostre proposte, no?
«Sì, sul rinvio delle aste per i vulnerabili e sul potenziamento dell`acquirente unico pubblico. E positivo, ma non è assolutamente sufficiente».
Cosa sarebbe servito in più?
«Mancano le scelte necessarie per ridurre in modo strutturale le bollette, a partire dalle misure per slegare il prezzo dell`energia elettrica da quello del gas. Avremmo bisogno di una drastica sburocratizzazione dell`installazione di energie rinnovabili, ma alcuni recenti provvedimenti del governo vanno in direzione opposta. E solo accelerando lo sviluppo delle rinnovabili ed eliminando le distorsioni nella formazione dei prezzi che si può tagliare subito i costi eccessivi dell`energia».
Il governo sembra pensare anche al nucleare, con una legge delega da sviluppare nei prossimi mesi. Che ne pensa?
«Mi sembra molto fumo. In due anni non sono riusciti nemmeno a individuare un sito per lo smaltimento delle scorie delle centrali chiuse quaranta anni fa. Io sul nucleare sono laico, penso sia giusto investire sulla ricerca e sulla filiera industriale, ma la verità è che sarebbero necessari almeno quindici anni per realizzare nuove centrali e moltissimi soldi pubblici, che non abbiamo. Non è certo una soluzione a breve termine. E dubito molto che sia praticabile in un Paese come l`Italia».
A proposito di soldi, Meloni si era lamentata con Giorgetti perché tre miliardi per il decreto bollette erano pochi, ma alla fine sempre tre miliardi sono rimasti…
«E la solita distanza tra propaganda e realtà di questo governo, che non vuole intervenire sui meccanismi che generano gli extraprofitti delle grandi società energetiche. Basta vedere cosa hanno fatto con le concessioni per la distribuzione elettrica, rinnovate per 20 anni senza gara permettendo ai gestori di caricare sulle bollette anche gli oneri straordinari legati alle proroghe. Adesso si parla di allungare anche le concessioni idroelettriche. Attenzione. Servono garanzie stringenti sugli investimenti e sull`impatto sulle bollette. Finora non sono state previste. Così però si regalano rendite enormi e ingiustificate alle società energetiche».

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