«La lettera del capo di gabinetto del ministro leghista Giancarlo Giorgetti certifica che Giorgia Meloni e Matteo Salvini, bloccando la ratifica del trattato Mes, stanno creando un danno al Paese. Il loro no al nuovo Mes indebolisce la nostra posizione in Europa e priva l`Italia di uno strumento utile per proteggere meglio i risparmiatori italiani in caso di crac bancari». Il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia della segreteria guidata da Elly Schlein, chiede di fare in fretta, alla luce anche del caos in commissione Esteri dove sono in discussione due testi dell`opposizione per la ratifica dell`accordo.
Perché secondo il Pd il trattato che cambia il Mes va votato subito?
«L`Italia è l`ultimo Paese della zona Euro a non aver ancora ratificato l`accordo. Persino la Croazia, che è entrata a gennaio di quest`anno nella moneta unica, ha provveduto subito ad approvarlo. Se siamo in questa situazione è a causa di un veto ideologico e pregiudiziale da parte di FdI e della Lega».
A proposito di Lega, con la nota del ministero dell`Economia che benedice il Mes, pensa si sia aperta una frattura anche nel partito di Salvini?
«Meglio tardi che mai, il ministro Giancarlo Giorgetti finalmente ci ha messo la faccia. Il Re è nudo: il ministero dell`Economia dice esplicitamente che la ratifica del Mes conviene all`Italia, confermando quello che noi da tempo sostenevamo. Ora il governo e la maggioranza non hanno più alibi: devono rompere gli indugi e portare il trattato al voto del Parlamento».
Ma al di là degli obiettivi politici in Europa, perché il Mes sarebbe importante per gli italiani?
«Il trattato di cui stiamo discutendo modifica il vecchio Mes attribuendogli una funzione aggiuntiva, quella di rete di sicurezza nella gestione di eventuali crac bancari. Usare il Mes come
paracadute finanziario aiuterebbe molto a contenere i rischi di contagio connessi con eventuali crisi bancarie di rilievo sistemico. Naturalmente la scelta se utilizzarlo o meno rimarrebbe sempre nelle mani dei singoli governi nazionali. Ma avere a disposizione questo strumento aiuterebbe a difendere meglio la stabilità del sistema finanziario e, quindi, i risparmiatori italiani».
La narrazione di Lega e Fratelli d`Italia è che il Mes indebita l`Italia, da un lato, e dall`altro ci lega sempre più ai burocrati di Bruxelles.
«In realtà i nostri soldi nel Mes li abbiamo già messi da parecchi anni: l`Italia ha sottoscritto il capitale per 125,3 miliardi, versandone oltre 14. Quanto al legame con i “burocrati di Bruxelles”, vale quanto detto sopra: l`approvazione del trattato rende operativa la modifica del Mes ma non ci obbliga in nessun caso ad utilizzarlo».
La presidente del Consiglio Meloni in questo momento non sembra voler bocciare la ratifica, ma solo prendere tempo. Perché secondo lei vuole allontanare una decisione cosi importante?
«La nostra premier si illude di poter utilizzare la mancata ratifica del trattato Mes come arma di pressione verso i nostri partner europei su altri argomenti, dalla riforma del patto di stabilità e crescita alla revisione del Pnrr. Ma in realtà l`unico risultato che sta producendo questo giochino è bloccare l`entrata in vigore di uno strumento potenzialmente utile anche per noi e indebolire la credibilità dell`Italia di fronte al resto d`Europa. Un doppio danno al nostro Paese»