“La legge di bilancio del governo Meloni aggraverà la crisi economica e sociale del Paese. E’ inadeguata ad affrontare efficacemente la crisi energetica e a scongiurare la recessione ed è fortemente iniqua, segnata da scelte ideologiche ed elettoralistiche. Penso allo stop al reddito di cittadinanza per fare cassa sui poveri, ai favori agli evasori fiscali con l’aumento del tetto per l’uso dei contanti e il colpo di spugna sulle cartelle esattoriali, all’allargamento del divario di tassazione tra autonomi e dipendenti con l’estensione ulteriore della flat tax per le partite IVA”.

Quali sono i punti della Legge di Bilancio che contestate maggiormente?

“I 21 miliardi stanziati per il caro bollette basteranno per finanziare tre mesi di aiuti, poi chi vivrà vedrà. E’ una manovra di corto respiro, che non offre certezze per le famiglie e le imprese, tranne che da dicembre il prezzo della benzina e del gasolio aumenterà, visto che il governo ha ridotto da 25 a 15 centesimi lo sconto sulle accise.Di fronte ad un’inflazione a livelli record, che sta facendo crollare il potere d’acquisto dei salari e degli stipendi, il governo si limita a prorogare il taglio del cuneo fiscale del 2022, con un piccolo rafforzamento per i redditi fino a 20 mila euro. Decisamente poco, a fronte di un’inflazione vicina al 13 per cento e retribuzioni che aumentano di poco più dell’1 per cento. Quanto al reddito di cittadinanza, il governo non lo ha riformato. Lo ha brutalmente tagliato, per poi abolirlo dal 2024. Una scelta irresponsabile, a maggior ragione in una fase di recessione economica e aumento della disoccupazione e dell’esclusione sociale. L’amata verità è che la destra – che di “sociale” non ha nemmeno l’ombra – detesta i poveri e preferisce corteggiare gli evasori fiscali. Nella manovra, infine, non c’è nulla o quasi per rilanciare la crescita. Non è chiaro cosa il governo Meloni voglia fare del PNRR, la cui attuazione nei tempi previsti è cruciale per fare ripartire l’economia. Anche il ridimensionamento dalla sera alla mattina del super bonus non aiuterà di certo la ripresa del sistema produttivo.


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