La premier ha coltivato l`illusione di fare da pontiere tra Bruxelles e Washington, ma le minacce di Trump hanno spazzato via questa favola. Ora la smetta di tenere il piede in due scarpe». L`accusa a Giorgia Meloni la muove Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.
L`annuncio di Trump sui dazi al 50% va preso sul serio?
«Trump è troppo imprevedibile per lanciarsi in previsioni, ma è certo che il mondo di prima non tornerà più. Siamo in una fase molto delicata, i Paesi europei devono restare uniti e negoziare con gli Stati Uniti».
Come?
«Innanzitutto tenendo la schiena dritta. Servono calma e gesso perché l`Unione europea ha tutti gli strumenti per far valere le proprie ragioni al tavolo delle trattative. Non dobbiamo farci impressionare dalle minacce di Trump, abbiamo visto fin troppe accelerazioni seguite da retromarce».
C`è il rischio di un braccio di ferro che può fare più male all`Europa che agli Usa?
«Gli Stati Uniti sono più fragili di quanto si vuole far apparire perché la demenziale guerra commerciale scatenata da Trump li farà scivolare in recessione e aumenterà i prezzi per i consumatore americani, oltre al fatto che sta diventando sempre più difficile vendere i titoli di Stato statunitensi».
Anche il governo punta sulla trattativa con Trump. Cosa non vi convince?
«Il punto è chi tratta. Il governo deve capire che l`Italia può stare solo da una parte, quella dell`Europa. Solo stando nel campo dell`Unione possiamo difendere i nostri interessi. Non si tratta di rompere l`alleanza con gli Stati Uniti, che non è in discussione, ma di essere più forti al tavolo della trattativa indossando il vestito europeo».
Meloni è in contatto costante con Ursula von der Leyen e sembra anche essersi riavvicinata a Macron. Non è sufficiente?
«La premier non è il raccordo tra Bruxelles e Washington come ha pensato di far credere. Le telefonate con Trump dimostrano che non ha messo da parte l`idea di trattare da sola per conto dell`Italia».
La trattativa bilaterale non può aiutare?
«È una pia illusione. Gli incontri di Meloni con Trump e Vance si sono tradotti in photo opportunity buone solo per i social, ma così non portiamo a casa nulla di utile per il nostro Paese. Dobbiamo stare in Europa per negoziare e allo stesso tempo predisporre un piano di sostegno per la nostra economia».
Salvini è critico sulla capacità dell`Ue di trattare con Trump. un rilievo che può avere una sua legittimità?
«L`Europa rischia di fare il vaso di coccio tra i vasi di ferro se non si attrezza rapidamente, ma non può essere messa in dubbio la sua capacità di trattare. Così Salvini fa solo il gioco di Trump». Vuole portare gli imprenditori italiani negli Stati Uniti e auspica un accordo tra Fs e Starlink. Sono obiettivi opportuni in questa fase? «Invece di fare l`agente di commercio di Musk, Salvini da ministro dovrebbe occuparsi dei treni in cronico ritardo. Quello di cui hanno bisogno gli imprenditori italiani non è un viaggio negli Stati Uniti, ma un intervento del governo che tagli i costi dell`energia e sostenga le attività produttive colpite dai dazi. Finora abbiamo visto solo chiacchiere».