“Per mesi e mesi il governo ha fatto solo propaganda,
nascondendo o sminuendo i problemi. Oggi, i
ministri Fitto e Giorgetti ammettono, in ritardo, che i dati
economici non vanno bene e la legge di bilancio sara’ molto
complicata”. Lo dice il responsabile Economia del Pd, Antonio
Misiani, interpellato dall’AGI. A preoccupare il Partito
Democratico, in particolare, sono due fattori: “La crescita
economica che si e’ fermata e che deve essere rilanciata,
perche’ l’Italia rischia la stagflazione, cioe’ la stagnazione
accompagnata dall’inflazione, e la crisi sociale aggravata
dall’impennata dei prezzi, che si abbatte in particolare sui
redditi fissi e aumenta le diseguaglianze perche’ colpisce di
piu’ le famiglie piu’ fragili”, sottolinea Misiani. “Ci sono
poche risorse che vanno messe sui capitoli fondamentali”. Il
primo, continua Misiani, “e’ la difesa dei redditi e in
particolare quelli da lavoro, che hanno perso molto potere
d’acquisto. E’ necessario un nuovo, grande patto sociale per
arrivare a una legge sul salario minimo, che sarebbe a costo
zero per l’erario, per rendere strutturale il taglio del cuneo
fiscale e per mettere in campo una politica di contenimento
della dinamica dei prezzi realmente efficace: la Francia a marzo
ha siglato un accordo in questa direzione con distributori e
produttori di generi di prima necessita’, in Italia siamo ancora
agli annunci o alla negazione dei problemi, come sta accadendo
col caro benzina”.
Il secondo capitolo su cui intervenire,
per Misiani, e’ la sanita’: “La sanita’ pubblica rischia il
collasso, siamo al punto che in Lombardia si sta introducendo il
pronto soccorso a pagamento per cui, se paghi 150 euro salti la
fila. Una vergogna. Il ministro Schillaci ha ammesso che servono
4 miliardi nel 2024. E’ il minimo sindacale: secondo noi servono
almeno quattro miliardi all’anno per cinque anni per portare il
Fondo Sanitario Nazionale al 7,5 per cento del PIL e recuperare
il divario che ci separa dal resto d’Europa. Il terzo capitolo
riguarda la crescita e la politica industriale: “Un obiettivo da
perseguire facendo leva innanzi tutto sul Pnrr. Il governo ha
definanziato 16 miliardi di progetti, in gran parte di
competenza dei comuni. E’ una scelta sbagliata, che abbiamo
fortemente criticato. Ora servono certezze sulle risorse
sostitutive, altrimenti questi progetti si fermano con un
effetto gravemente controproducente per lo sviluppo e
l’occupazione”. Decisive per rilanciare la crescita sono anche
“le scelte strategiche di politica industriale. Serve chiarezza
sul destino di Tim cosi’ come sulla decarbonizzazione dell’ex
Ilva. Vanno sostenute le imprese impegnate nella transizione
ecologica, a partire da quelle dell’automotive. Abbiamo bisogno
di un nuovo programma per sostenere la trasformazione
dell’industria”. Tre ‘sfide’ su cui il Partito Democratico e’
sicuro di poter replicare quanto visto sul salario minimo: “Io
credo che su tutte queste tematiche le opposizioni possano
trovare un terreno comune. Tutti siamo d’accordo sulla
necessita’ di difendere e rilanciare la sanita’ pubblica, sul
ruolo chiave del PNRR, sulla necessita’ di ridurre il carico
fiscale sul lavoro. E se qualcuno si chiamera’ fuori, spettera’
a lui spiegare il perche’. Noi del Partito Democratico
continueremo a lavorare per la massima unita’ di tutte le forze
di opposizione”. (