La preoccupazione e i giudizi molto negativi sulle politiche protezionistiche degli Stati Uniti espressi dal Governatore di Bankitalia Fabio Panetta nella Relazione annuale per il 2024 sono largamente condivisibili. In un quadro internazionale segnato da una profonda crisi degli equilibri economici globali, i dazi di Trump non rappresentano solo una minaccia per il commercio e la crescita globale, ma anche per la stabilità politica e la pace. In questo scenario, l’Unione europea rimane un baluardo ma non può permettersi di rimanere ferma: ha il dovere di rafforzarsi, di dotarsi di una vera autonomia strategica e di superare i limiti di un modello di sviluppo oggi inadeguato. La visione espressa dal Governatore sulla necessità di un nuovo patto europeo per la produttività coglie un punto importante. I nodi da affrontare sono quelli di una politica industriale a livello Ue più incisiva, di strumenti fiscali comuni, a partire dall’introduzione di un titolo di debito europeo, e della mobilitazione di risorse private che solo un mercato dei capitali pienamente integrato può accelerare. Nella prospettiva di un ripiegamento della globalizzazione, il completamento del mercato comune e la salvaguardia del modello sociale europeo sono obiettivi altrettanto cruciali. Sul piano nazionale, il richiamo ai nodi strutturali che frenano la crescita italiana – la bassa produttività, l’insufficienza della spesa in ricerca e sviluppo, la debolezza dei salari reali, la demografia – deve spingere la politica a rimettere al centro da una parte l’innovazione come via maestra per rilanciare la produttività, dall’altra la qualità del lavoro e l’inclusione sociale. Condividiamo infine le riflessioni del Governatore sul tema delle concentrazioni bancarie, secondo cui operazioni di aggregazione ben concepite possono rafforzare il sistema creditizio italiano e avvicinarlo agli standard europei, a condizione che tali processi abbiano come obiettivo la creazione di valore, offrendo a imprese e famiglie finanziamenti adeguati, strumenti di impiego del risparmio efficaci e servizi qualificati e innovativi. Fermi questi criteri e il rispetto della normativa e dei parametri di solidità degli intermediari risultanti, Panetta sottolinea giustamente che il giudizio su ciascuna offerta spetta alle dinamiche di mercato e alle scelte degli azionisti. Speriamo che il GOVERNO ascolti con attenzione queste parole e agisca di conseguenza, mettendo da parte l’interventismo opaco e discutibile che ne ha caratterizzato l’azione in questi mesi”. Così in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria del Partito democratico.


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