“Il presidente Fontana dovrebbe mettere da parte la propaganda e iniziare a parlare di cose concrete. La legge sull’autonomia differenziata, così fortemente voluta dal suo partito, rischia non solo di allargare i divari territoriali su diritti sociali fondamentali come la sanità e l’istruzione, ma anche di produrre una assurda frammentazione e differenziazione normativa. Parliamo di ambiti strategici come commercio estero, previdenza integrativa, sicurezza sul lavoro, casse di risparmio, porti e aeroporti, grandi reti di trasporto e di navigazione, produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia, tutela dell’ambiente. Materie su cui ciascuna regione potrebbe chiedere e ottenere competenze molto più rilevanti rispetto alla situazione attuale. Con un risultato disastroso: un caos normativo ingestibile e un carico burocratico insostenibile per le imprese che operano in più regioni, costrette a fare i conti con ventuno legislazioni diverse. E la prospettiva di una vera e propria paralisi per i grandi progetti infrastrutturali, soggetti a differenti leggi emanate da regioni che di fatto potrebbero esercitare un vero e proprio potere di veto. In sostanza, l’esatto contrario di ciò che servirebbe all’Italia. È essenziale che il mondo produttivo sia pienamente consapevole di questi rischi. L’autonomia differenziata di Calderoli e Fontana è nemica dello sviluppo. Anche per questo va fermata”. Così in una nota il senatore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.
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