“Non accettiamo il ricatto di chi dice ‘o ci date incentivi o andiamo altrove’. Preoccupati dalle parole di Tavares, ma anche dalle polemiche tra Giorgia MELONI ed il presidente di Stellantis”. Così il senatore del PD e commissario regionale in Campania del Partito democratico, Antonio Misiani, intervenendo ad un incontro organizzato a Pomigliano d’Arco al quale hanno preso parte deputati ed esponenti regionali del partito, oltre che i rappresentanti sindacali di Fim, Uilm e Fiom. “Dobbiamo preoccuparci del futuro dei lavoratori e delle imprese – ha aggiunto Misiani- Stellantis a Pomigliano l’anno scorso ha prodotto il 30% di auto in più. Se mette in discussione Pomigliano, significa che vuole uscire dall’ Italia”. Il senatore ha sottolineato che il GOVERNO MELONI ha ereditato dal GOVERNO DRAGHI “fondi di 6 miliardi di euro per l’industria auto, ma hanno perso mesi e si è paralizzato il mercato”. “Ora bisogna chiamare Tavares ad un tavolo per capire cosa vuole fare – ha aggiunto – servono impegni da parte di Stellantis , serve un piano industriale per mantenere le produzioni in Italia senza escludere per questo un ingresso del nostro Stato nel Cda così cone la Francia. Ma chiediamo al GOVERNO di utilizzare con intelligenza i fondi ereditati dal GOVERNO DRAGHI”.
regole non adeguate a sfide europee = (AGI) – Roma, 10 feb. – “L’accordo sul nuovo patto di stabilita’ ha recepito alcune importanti proposte migliorative avanzate dal Parlamento Europeo, che rafforzano il ruolo del pilastro sociale nel semestre UE ed escludono i cofinanziamenti nazionali dalla spesa netta, aumentando lo spazio per gli investimenti. Nel testo finale, pero’, vengono confermate le clausole di salvaguardia su deficit e debito introdotte dall’accordo tra i governi e continua a mancare uno strumento permanente europeo per finanziare i beni comuni e gli investimenti necessari per la transizione ecologica e digitale. Il nuovo patto non ripristina le irrealistiche regole precedenti. Tuttavia, nel complesso, rappresenta in gran parte una occasione persa, perche’ delinea un quadro di regole piu’ complicato e piu’ rigido rispetto alla proposta della Commissione e molto al di sotto di quanto servirebbe all’Europa per rilanciare uno sviluppo inclusivo e sostenibile e affrontare efficacemente le grandi sfide che abbiamo di fronte”. Lo scrive in una nota Antonio MISIANI, responsabile Economia, finanze, imprese e infrastrutture nella segreteria nazionale Pd.