“Quella del governo non è una riforma fiscale, è un salto all’indietro molto negativo per il Paese. La proposta di legge approvata dal consiglio dei ministri ha un costo potenzialmente enorme, che nessuno spiega come verrà coperto: il rischio concreto è quello di sacrificare sull’altare delle promesse della legge delega il finanziamento di funzioni pubbliche essenziali come la sanità, la scuola, il welfare. La “riforma” punta ad un assetto dell’IRPEF che con la riduzione delle aliquote e l’obiettivo esplicito della flat tax allargherà a dismisura le disuguaglianze e gli squilibri di un sistema già molto ingiusto e inefficiente, premiando i redditi più alti e la rendita anziché i lavoratori e i pensionati a reddito basso e medio: è il contrario di quello che serve per ridurre le disuguaglianze sociali e rilanciare lo sviluppo economico del Paese. Si cristallizzano i regimi speciali di favore che deformano il fisco italiano, rinunciando a qualunque intervento di riordino e si prevede un “superamento” dell’IRAP che penalizzerà con una sovraimposta le imprese che pagano l’IRES, con un forte appesantimento del carico fiscale a danno in particolare del settore manifatturiero, il cuore del nostro sistema produttivo. Molto discutibili sono anche altre proposte come il concordato preventivo biennale e la revisione di una serie di norme procedurali. Di fronte a questi contenuti, la nostra opposizione sarà nettissima in Parlamento e nel Paese”. Così il senatore del Pd Antonio Misiani.


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