“I “saldi di fine stagione” del governo Meloni sul concordato preventivo biennale hanno prodotto un risultato pessimo, fortemente iniquo e con tutta probabilità inefficace. Quella che inizialmente era stata concepita come un’opzione riservata ai contribuenti con ISA elevato è diventata, dopo settimane di tira e molla al ribasso, una possibilità aperta indiscriminatamente a tutti con la previsione – in nome della necessità di rendere “attrattivo” il concordato – di aliquote flat di super favore per i redditi in eccesso rispetto a quanto dichiarato nel 2023. Di fatto, una resa disonorevole del governo e una dichiarazione di impotenza di fronte agli evasori. Con tanti saluti all’equità orizzontale rispetto agli altri redditi tassati alla fonte con aliquote marginali fino al 43 per cento. E con altrettanti saluti alle pie illusioni di Giorgetti e Leo di ricavare dal concordato il gettito aggiuntivo necessario per finanziare una riforma fiscale avviata verso il fallimento. In assenza di un reale rafforzamento dei controlli (ieri il governo ha cancellato anche il redditometro, guardandosi bene dal sostituirlo con altri strumenti più equi ed efficaci) per gli evasori la scelta più conveniente rimarrà quella di sempre: continuare ad evadere. Con buona pace delle chiacchiere e della propaganda del governo Meloni”. Così il sensore Antonio Misiani, responsabile economico del Pd.


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