«Il mancato voto dell`emendamento della maggioranza, soppressivo della nostra proposta di legge, è un primo successo delle opposizioni. Il centrodestra si è reso conto del prezzo politico che avrebbe pagato contrapponendosi frontalmente alla nostra iniziativa e ha deciso di non decidere. Ora vedremo come si svilupperà il dibattito in Aula», dice il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani.
Si va verso un rinvio a settembre della discussione sulla vostra proposta.
«Noi siamo per discutere subito. È urgente intervenire, approvando la legge il prima possibile».
Dopo il ritiro dell`emendamento soppressivo, si può aprire su questo un dialogo con la maggioranza?
«Noi siamo pronti, come ha detto la nostra segretaria Elly Schlein, purché sia un dialogo vero: è tempo che governo e maggioranza mettano le carte in tavola e ci dicano cosa hanno intenzione di fare sul salario minimo».
Eventualmente voi sareste pronti a discutere della soglia di 9 euro, troppo alta secondo il centrodestra?
«Per il momento non si è aperto alcun confronto e quindi è prematuro parlarne. Per noi 9 euro sono una soglia adeguata, tenendo conto dell`inflazione che ha falcidiato il potere d`acquisto delle retribuzioni nel 2022 23».
La maggioranza, ma anche la Cisl ritengono che il salario minimo danneggerebbe la contrattazione.
«Nella nostra proposta il ruolo centrale è affidato proprio alla contrattazione nazionale, con l`estensione erga omnes del trattamento economico dei contratti firmati dalle organizzazioni più rappresentative».
Se a settembre la vostra proposta verrà bocciata, che farete?
«Raccoglieremo le firme e andremo nel Paese a spiegare le buone ragioni per le quali anche in Italia serve il salario minimo, già presente in 22 su 27 Paesi della Ue. E spiegheremo anche perché la destra, che a parole si dichiara a favore del popolo, quando bisogna scegliere sta dalla parte dei più forti».
La premier ha ragione quando dice che il salario minimo potevate deciderlo quando stavate al governo?
«Eravamo vicinissimi a farlo durante il governo Draghi, grazie al lavoro dell`allora ministro Orlando: furono Lega e Forza Italia a mettersi di traverso. Allora come ora.