“I ritardi sull’energy release sono
inaccettabili. La destra come al solito scarica le colpe su
Bruxelles, ma la verità è che anche questo dossier è stato
gestito dal governo Meloni in modo superficiale e
approssimativo”. Lo afferma Antonio Misiani, senatore e
responsabile economico del Pd. “Oggi abbiamo depositato una
interrogazione in Senato, che segue quella presentata alla
Camera la settimana scorsa dall’on. Peluffo” prosegue Misiani.
“Al Mase devono svegliarsi. Le chiacchiere stanno a zero. I
costi assurdi dell’energia stanno strangolando le nostre imprese
e l’energy release va reso operativo il prima possibile.
L’interrogazione rivolta al ministro Pichetto Fratin chiede di
fare chiarezza sui ritardi nell’attuazione del meccanismo
“Energy Release”, pensato per ridurre il costo dell’energia per
le imprese energivore. La misura, prevista dal decreto-legge
181/2023, è “la sola misura messa in campo, almeno sulla carta,
per contenere il prezzo dell’energia elettrica pagato dalle
imprese industriali italiane”. Nonostante il bando sia stato
chiuso a marzo con 559 domande per oltre 70 TWh, “i risultati,
attesi per aprile 2025, non sono ancora stati resi noti”.
Misiani denuncia i ritardi e le incertezze del Governo che
stanno penalizzando le imprese e chiede spiegazioni sulle
interlocuzioni con Bruxelles, rilevando che “non si capisce
perché sono state esperite delle procedure pubbliche per
l’assegnazione dell’energia in mancanza dei necessari
chiarimenti con la Commissione europea”. Nell’interrogazione si
chiede infine al Governo di “comunicare le tempistiche e
coinvolgere gli operatori nella definizione di eventuali
modifiche, per tutelare investimenti e credibilità del
meccanismo”. (ANSA).


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