“Eravamo perplessi fin dall’inizio
sul ripristino del Concordato preventivo biennale. La sequenza di
decisioni del governo conferma le nostre preoccupazioni e le
criticità che avevamo avanzato. Il concordato è nato all’inizio
solo per i contribuenti con l’Isa maggiore di otto punti, poi il
governo ha deciso, in sede di approvazione del decreto
legislativo, di estenderlo a tutti quanti. Poi si sono accorti
che con un livello Isa manifestamente insufficiente sarebbe stato
particolarmente oneroso e avrebbe allontanato la stragrande
maggioranza dei contribuenti da questo Istituto e hanno deciso
uno sconto del 50 per cento sulla prima annualità. Via via un
gioco al ribasso che è arrivato nella fase di discussione del
Decreto correttivo a questa invenzione della Flat tax sul reddito
incrementale da 10 al 15 per cento per tentare disperatamente di
rendere attrattivo uno strumento che rischia di non esserlo non
soltanto dal punto di vista della compliance ma anche perché
privo di incentivi e di una capacità dell’Amministrazione
finanziaria di fare rispettare le regole”. Lo ha dichiarato
Antonio Misiani, senatore del PD e vicepresidente della
Commissione Bilancio a Palazzo Madama, intervenuto nel corso del
Cnpr forum speciale “Fisco: lavori in corso per una riforma a
misura di contribuente”, promosso dalla Cassa di previdenza dei
ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi
Pagliuca.