E’ una maggioranza ridicola e sempre più divisa ora col redditometro raschia il fondo del barile perché teme il fallimento del concordato preventivo biennale». Antonio Misiani, senatore del Pd, vede un governo in “stato confusionale” . In difficoltà anche davanti allo sciopero dei tassisti: “Promettono e prendono in giro tutti, ma poi la verità emerge e i nodi vengono al pettine».
Fratelli d`Italia rilancia il redditometro, Lega e Forza Italia prendono le distanze e lo bocciano. Che succede?
«Sono ridicoli. Per anni hanno sparato a palle incatenate contro il redditometro e ora, dopo averlo reintrodotto, si sono avvitati in questa polemica surreale con la Lega e Forza Italia che parlano di “grande fratello” e “inquisizione”, mentre esponenti di FdI tentano di difendere il viceministro Leo. È una tempesta che si sono cucinati in casa, sono vittime della loro propaganda. Stanno raschiando il fondo del barile rimettendo in campo strumenti che hanno sempre contrastato».
Non rischia di essere un autogol per FdI a tre settimane dal voto?
«Il rischio esiste. Le affannose dichiarazioni di queste ore cercano di metterci una pezza, ma è peggiore del buco. Il corto circuito l`ha creato il viceministro Leo che in piena campagna elettorale ha varato un decreto di cui evidentemente i suoi alleati erano all`oscuro. E ora all`interno della maggioranza si è aperto l`ennesimo scontro, a pochi giorni dal litigio molto duro sul Superbonus».
Come finirà?
«E presto per dirlo, dipende dalla capacità di Fratelli d`Italia di tenere il punto rispetto agli alleati. Se prevarranno le logiche da campagna elettorale può essere che il decreto venga ritirato».
Qual è la posizione del Pd?
«Un uso razionale delle banche dati può migliorare il contrasto all`evasione fiscale ma anche il rapporto tra l`amministrazione e i contribuenti. Molto dipende però dalla qualità degli strumenti messi in campo».
Il redditometro pensato da FdI è utile?
«Il problema è come si intendono utilizzare le informazioni, le modalità di accertamento del reddito e la coerenza con il quadro complessivo. Il vecchio redditometro era considerato inadeguato e inefficace ed era stato sospeso nel 2018. Ora spetta al governo Meloni dimostrare che il nuovo redditometro sia davvero più efficace ed equo del vecchio. Il nostro timore è che le criticità non siano venute meno e che l`unico scopo del governo sia avere uno spauracchio per spingere i contribuenti al concordato preventivo biennale, che rischia di rivelarsi un flop».
Redditometro da una parte e sanatoria per le case dall`altra. Come si tengono insieme?
«Dimostrano lo stato confusionale del governo, che oscilla tra il mini-condono di Salvini, il redditometro di Leo, il caos sul superbonus. E un governo che ha smarrito le coordinate della politica economica e non sa che pesci pigliare».
Ieri i tassisti sono scesi in piazza. La Lega ammette di averli sempre aiutati eppure protestano anche loro. Perché?
«La verità è che il governo ha preso in giro tassisti, balneari e tante altre categorie, illudendoli che problemi complessi si potevano risolvere con la bacchetta magica della demagogia, ma la realtà è dura a morire e tutti i nodi stanno venendo al pettine».


Ne Parlano