Caro Direttore,
avrai notato la coincidenza: mentre Micromega annuncia di aver superato
le 200 mila firme in calce alla richiesta, rivolta alla giunta delle elezioni,
di dichiarare fin d`ora ineleggibile Silvio Berlusconi, il Pd anticipa con
dovizia di dettagli il disegno di legge sul conflitto d`interessi e le nuove disposizioni
che intende varare in materia di incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità
alle cariche elettive parlamentari, regionali e comunali.
Tra queste due linee passa la stessa differenza che separa una scorciatoia dalla strada maestra.
In teoria, il conflitto d`interessi di Berlusconi potrebbe essere risolto dallo stesso sistema finanziario. Non manca il precedente di un`incompiuta. Nel 1996, infatti, Mediobanca pose come condizione per guidare il collocamento delle tv berlusconiane in Borsa l`adozione di drastici rimedi contro il conflitto di interessi del politico proprietario. Non li ottenne: Mediaset era sulla cresta dell`onda, e Berlusconi aveva con sé tanti italiani. Enrico Cuccia lasciò l`affare ad altri banchieri, di manica più larga. Oggi un Cuccia redivivo potrebbe forse trovare interessante organizzare un`offerta d`acquisto a fermo del pacchetto Mediaset con il duplice effetto di promuovere la ristrutturazione della pericolante tv commerciale a opera di nuovi soggetti imprenditoriali senza oneri per lo Stato e di liberare la destra dal suo storico lacciuolo. Ma Cuccia è morto nel 2000 e nessun banchiere odierno se la sente di sbrogliare questa matassa, pur avendo alle spalle i salvataggi di Ligresti e di Alitalia. Al dunque, la buona politica resta sola.
La rivista diretta da Paolo Flores d`Arcais considera ineleggibile Berlusconi ai sensi della legge 361 de11957 in quanto titolare «in proprio» delle frequenze radio sulle quali trasmette Mediaset. In realtà, il diritto d`uso delle frequenze è intestato a Mediaset spa quotata in Borsa. Ma Micromega ne attribuisce comunque la titolarità alla persona del leader del Pdl in quanto la famiglia Berlusconi è proprietaria al 100% di Fininvest la quale possiede il 38% di Mediaset, e dunque ne detiene il controllo defacto. Nulla di più giusto in buona sostanza. È certo uno scandaloso paradosso il fatto che Fedele Gonfalonieri, legale rappresentante di Mediaset, non possa sedere in Parlamento e colui al quale deve l`incarico sì. E tuttavia in democrazia le forme contano. E la sinistra tende talvolta a dimenticare che anche
i giacobini finirono, poi, sulla ghigliottina.
Dal 1996 al 2008 le giunte delle elezioni hanno giudicato Berlusconi eleggibile perché, se il legislatore avesse voluto comprendere il socio di controllo de facto della società concessionaria tra i soggetti ineleggibili, avrebbe potuto e dovuto indicarlo espressamente. La genericità della norma, d`altra parte, rifletteva l`Italia del 1957 priva di Antitrust, con la Rai in monopolio e le banche non autorizzate ad avere partecipazioni industriali, dunque nemmeno editoriali ancorché al Banco di Napoli fosse consentita la proprietà del Mattino di Napoli e della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari; un`Italia dove le attività in concessione erano per lo più affidate a imprese pubbliche o direzioni ministeriali. Nel 2013, è maturo, fin troppo, il tempo di una svolta. Finalmente, in Parlamento c`è una larghissima maggioranza che si dice pronta. Il centrodestra, che nel 2004 varò la legge Frattini per consentire a Berlusconi di non cambiare nulla, è ridotto al 30% e non giurerei che la Lega di Maroni sia pronta a morire per gli affari di Silvio. Ma proprio perché ormai l`opinione pubblica la reputa matura, la svolta va fatta per aumentare il tasso di democrazia nel Paese e non per colpire unicamente il leader di un partito, che è stato comunque votato con la vecchia regola, attraverso la giunta delle elezioni che, nel caso di un ipotetico ritorno berlusconiano, potrebbe sempre ribaltare il suo voto. Fatte salve regole più rigorose sull`incandidabilità determinata da condanne giudiziarie, molto meglio stare
sul piano delle regole generali, valide per tutti, e inserire tra le cause di ineleggibilità e incompatibilità la proprietà personale o familiare, diretta o indiretta, di pacchetti azionari rilevanti di società che, direttamente o per il tramite di affiliate, siano titolari di concessioni e/o licenze d`uso rilasciate da pubbliche amministrazioni ovvero operino in settori regolamentati. Il concetto di partecipazione rilevante, sia detto di passata, è assai più ampio di quello del controllo di fatto invocato da Micromega, che, nell`ansia di regolare i conti con Berlusconi, non tiene in considerazione le nuove forme del capitalismo finanziario, bancario e assicurativo.
Berlusconi potrà sempre scegliere se prepararsi a uscire dal Parlamento quando sarà, o se rimanervi dando mandato irrevocabile a vendere e consentendo al mandatario di cambiare l`intera prima linea manageriale in attesa dell`esecuzione del mandato, ove si dimostrasse che la citata renitenza delle banche ad affrontare il problema di loro iniziativa dipenda dalla scarsa appetibilità di Mediaset.



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