‘Che succede alla Sogin? Oggi pomeriggio la Commissione Industria del Senato ha appreso che il consiglio di amministrazione della Sogin, su iniziativa dell’amministratore delegato, Riccardo Casale, ha drasticamente tagliato il piano quadriennale che esso stesso aveva approvato il 18 dicembre 2013. Quel piano già riduceva il precedente piano, varato dalla gestione Nucci ai fini della riconferma. Un piano a suo tempo considerato “elettorale”’. Se lo chiede sul suo blog Massimo Mucchetti, presidente della Commissione Industria di palazzo Madama, commentando l’audizione della società avvenuta oggi in Senato.
Secondo Mucchetti: ‘Per il 2014, comunque, l’attuale gestione della Sogin aveva ridotto le previsioni di ricavi, derivanti dall’attività sua tipica, da 100 a 68 milioni, e poi per il 2015 da 150 a 137 milioni, per il 2016 da 189 a 161 milioni e infine per il 2017 da 190 a 136 milioni. Questa revisione è stata portata al Ministero dello sviluppo economico nell’aprile 2014 e di nuovo illustrata al presidente della Commissione Industria del Senato a luglio. Ai primi di agosto, Casale ha annunciato risultato i semestrali “migliori di sempre”. E poi, a sorpresa, il 28 ottobre 2014 la nuova revisione del piano già rivisto che riduce da 137 a 80 milioni, meno 42%, i ricavi attesi per il 2015 e da 161 a 102 milioni, meno 37%, i ricavi attesi nel 2016’.
‘Rallentare lo smantellamento degli 8 siti nucleari italiani comporta un aggravio dei costi del loro mantenimento in sicurezza che fa lievitare i costi totali. Nel documento lasciato alla Commissione, il ritardo atteso è previsto per lo più in quattro anni nei diversi siti. La quantificazione dell’onere aggiuntivo per la bolletta che, con la componente A2 finanzia la Sogin, non è stato precisato da Casale. Al presidente della Commissione che gli chiedeva da chi avesse ricevuto la nomina e se questi gli avesse segnalato l’eccessiva ambizione del piano del suo precedessore, Casale ha risposto di non ricordare il nome del dirigente del Ministero dell’Economia che gli aveva prospettato l’incarico e comunque di non aver avuto alcuna segnalazione sulla non realizzabilità del piano che andava a ereditare’, così conclude il presidente Mucchetti.

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