‘Il viceministro Catricalà bolla l’aggiornamento della legge sull’Opa come una modifica delle regole del gioco che avrebbe effetti retroattivi sull’accordo intervenuto tra i soci di Telco. In questa materia, più di lui o dei presidenti delle Commissioni Infrastrutture e Industria del Senato, che si stanno occupando del caso, dovrebbe contare la voce del presidente della Consob’. Lo dichiara il senatore del Pd Massimo Mucchetti.
‘Il dottor Vegas – ricorda Mucchetti – ha detto in Senato che il cambio del controllo di Telco, e dunque di Telecom Italia, avverrà a partire dal gennaio 2014, quando verranno attribuiti i diritti di voto alle nuove azioni ora in mano agli spagnoli. Questo cambio peraltro è subordinato ad accordi antitrust che Telecom Italia dovrebbe prendere con le autorità e i governi brasiliano e argentino. Sul piano giuridico, pertanto, non è’ ancora accaduto nulla di rilevante ai fini della legge sull’Opa. Dunque, se lo riteniamo giusto – giusto non solo per il caso Telco-Telecom ma anche per tutti gli altri nei quali il passaggio del controllo può ora avvenire alle spalle dei soci di minoranza – il governo e il parlamento possono modificare la legge sull’Opa a tutela del risparmio investito in azioni. Come? Ripeto quanto è emerso nel lavoro delle Commissioni: aggiungendo alla soglia del 30% una seconda soglia legata al controllo di fatto quando questo sia inferiore al 30%. Ci vuole pochissimo. Il dibattito – prosegue ancora il senatore Pd – è già avvenuto nella fase preparatoria della legge Draghi. Questa, del resto, è la regola anche in Spagna. Ora si tratta di tirare le somme per avere un mercato finanziario migliore’.
‘Diverso e assai più accettabile – conclude Mucchetti – mi pare il discorso del premier Enrico Letta che ricorda l’acquisizione della spagnola Endesa da parte dell’Enel. L’Enel accettò le prescrizioni del regolatore e, dopo aver acquisito una quota di Endesa, lanciò un’Opa generosa rivolta a tutti gli azionisti. Faccia altrettanto Telefonica’.

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