‘Il predicozzo contro Rai Tre, fatto dall’on. Michele Anzaldi, esponente del Pd nella commissione di vigilanza Rai, pone due questioni generali di cultura politica che meritano un commento’, lo scrive oggi sul suo blog Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria di palazzo Madama.
‘Anzaldi, – prosegue Mucchetti – ricorre agli argomenti tipici degli esperti di comunicazione, che misurano i minuti concessi in tv a tizio e a caio come usano fare gli acquirenti di spazi pubblicitari. Intendiamoci, Rai Tre può essere ferocemente criticata dai telespettatori o dai personaggi che tira in ballo. Mica e’ la tv di Garibaldi. Ma l’editore occupa un’altra posizione. E dovrebbe avere una statura professionale che gli consenta di andare oltre le battute su ‘Rambo meglio dei talk show’ o sui dati dell’Osservatorio di Pavia. Non perché siano battute sbagliate, ancorché lo siano, non perché le riletture delle presenze in video sia discutibile, e lo è, ma perché dati e battute non fondano alcuna politica editoriale nuova, capace di mettere in relazione l’offerta televisiva con la domanda di informazione e intrattenimento delle diverse fasce di pubblico sulla base delle risorse attivabili’, sottolinea l’ex vice direttore del Corriere della Sera, che poi aggiunge: ‘ Comunicazione e Informazione non sono la stessa cosa. Non è mestiere della Comunicazione misurare il messaggio sul piano della veridicità’.
Per il senatore del Pd: ‘Un partito politico democratico, un grande partito come il Pd che promette di cambiare il Paese, ha un problema ancora più grande: salvaguardare le condizioni che consentano all’industria dell’informazione, architrave della democrazia, di esistere in regime di autentica concorrenza e di indipendenza sostenibile nel tempo. Questo problema, la seconda questione di carattere generale di cui dicevamo, propone al Pd una sfida vera, culturale e politica. Due saranno i banchi di prova: il disegno di legge sul riordino dei contributi all’editoria in discussione alla Camera, e una vera riforma della Rai’. Conclude il presidente Mucchetti.

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