di Ignazio Angioni, Massimo Caleo, Giuseppe Cucca, Stefano Vaccari
Siamo al lavoro, ad iniziare dalla legge di Stabilità, per ottenere quante più risorse possibili per a difesa del suolo e contro il dissesto idrogeologico. L’alluvione che ha colpito la Sardegna, che fa seguito a quelle di altre regioni, è purtroppo la drammatica dimostrazione di quanto sia necessario, nel nostro Paese, un intervento organizzato e cospicuo di prevenzione e manutenzione del territorio, specie a fronte dei cambiamenti climatici in atto.
Sia in Commissione Ambiente che nell’aula del Senato sono stati approvati all’unanimità nostri ordini del giorno che impegnano il governo a stanziare maggiori risorse e abbiamo presentato appositi emendamenti al disegno di legge di stabilità.

E’ apprezzabile che il Governo abbia manifestato grande sensibilità e dobbiamo dare atto dell’immediatezza con cui si è provveduto a stanziare fondi per la ricostruzione, grazie anche all’approvazione all’unanimità di un emendamento alla Legge di Stabilità che destina circa 103 milioni di euro ai territori colpiti. Ma sappiamo bene che questi fondi sono insufficienti: i danni causati
dall’alluvione non sono ancora al momento quantificabili. Occorrerà quindi prevedere una programmazione adeguata di risorse per permettere alla Sardegna di rimettersi in sesto.
Ora è necessario che il Governo faccia luce anche sulle cause che hanno determinato l’esondazione dei corsi d’acqua e l’allagamento dei centri abitati (forse anche a causa di opere di urbanizzazione incompatibili con la tutela idrogeologica del territorio). Bisogna prevenire ulteriori disastri e verificare la congruità delle risorse e del personale destinati al sistema della Protezione civile della Sardegna.