“Il decreto ex Ilva, l’ennesimo, è la dimostrazione della assoluta mancanza di una qualsiasi forma di strategia di politica industriale da parte del Governo. Il provvedimento interviene in maniera inadeguata e asincrona in un momento di grande complessità e di avvenimenti che stanno ridefinendo la situazione sotto molteplici aspetti. Da un lato la sentenza della Corte di giustizia europea che introduce la tutela salute come elemento imprescindibile e dall’altro le trattative in corso, che non consentono ancora di conoscere quali saranno gli intendimenti strategici della governance futura, avrebbero richiesto cautela e interventi ex post e non ex ante. Si lavora sulla scorta delle emergenze, peraltro superate o complicate da nuovi accadimenti e non si discute del complesso dei problemi che riguardano la vicenda Ilva. Per di più il Governo interviene, con l’ennesimo decreto emergenziale, garantendo la continuità produttiva con 80 mln di euro, 68 dei quali provengono dal mitologico fondo di Sviluppo e coesione. Fondo le cui risorse non dovrebbero essere destinate a queste finalità. Servirebbe un piano generale e non investire soldi alla cieca. Insomma il Governo è in grande confusione non solo sulla politica industriale ma anche ambientale e sanitaria e ciò provoca solo danni.” Così intervenendo nell’aula di palazzo Madama, il senatore del Pd Antonio Nicita in sede di discussione generale del Dl ex Ilva.
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