“Il ddl sulla I.A. è deficitario: le risorse sono assolutamente insufficienti ed è privo di un qualsiasi orientamento strategico rispetto ad una materia he interviene in aspetti fondamentali a livello economico, sociale e politico. Sulla I.A. si gioca nostro futuro, come Paese produttore di innovazione in un presente n cui i giganti del digitale già decidono del nostro destino. Purtroppo di fronte a questa sfida le risposte di Governo e maggioranza sono inadeguate”. Lo ha detto il senatore del Pd Antonio Nicita nel suo intervento in Aula sul ddl sull’Ia. “Il Ddl – proseguito Nicita – è la conseguenza di un impulso che viene dalla Ue e proprio quando sarebbe potuto essere l’occasione per sperimentare e fare da apripista per gli altri Paesi noi vi rinunciamo. Un testo di legge che regola un elemento chiave quale è oggi e ancora più domani l’I.A. sarebbe dovuto essere la summa delle politiche industriali, della ricerca e della giurisprudenza. E invece assistiamo con sorpresa alla rinuncia. Macron presenta piano da 100mld, mentre noi accompagniamo questo piano uno stanziamento di 1 solo mld di euro. Peraltro stanziato nelle precedenti legislature. Poche risorse e frazionate, a cui si aggiungono certo i fondi del Pnrr ma che si aggiungono in maniera disorganica. Un provvedimento di questo genere significa che il Governo meloni non crede nella I.A. e nell’intelligenza del Paese di trasformarla in un asset strategico. Poco o nulla sulle risorse e ancora meno sulla gestione di quella parte immateriale che riguarda la tutela dei cittadini, della libertà di informazione e della privacy. Nel mondo digitale avrebbe senso rivendicare il sovranismo digitale, i dati sono nostri mentre invece li diamo ai giganti digitali a cui non interessano le ricadute locali. I nostri emendamenti, rimettevano la negoziazione sindacale al centro della dinamica impresa-lavoro, tema strettamente connesso al rapporto tra libertà e potere. Non possiamo lasciare soli i lavoratori al pari della necessità di tutelare i consumatori che devono sapere se un prodotto è fatto meno con la I.A. Aspetto che incide anche sul pluralismo dell’informazione. Anche per questo chiedevamo autorità indipendente e non una agenzia perché si tratta di un patrimonio comune che non può e non deve essere solo espressione di un governo di oggi o di domani. Purtroppo l’elenco delle mancanze definisce l’inadeguatezza di questo Ddl”.


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