“Vi sono più parole nel titolo del provvedimento che contenuti. Di fatto non è stato dato tempo e modo al parlamento di lavorare. Tanti emendamenti, anche della maggioranza, hanno ricevuto il diniego dal Governo. Un diniego a prescindere, non nel merito, ma funzionale solo alle dinamiche e agli equilibri del Governo. In questo momento i decreti legge servono per realizzare cose che servono al ministro di turno e non alla collettività. L’unica priorità è fare presto vivendo il passaggio parlamentare come un impiccio. Il Governo, in realtà, non deve chiedere più la fiducia ma la fedeltà, si chiede l’adesione acritica ad un potere che non si capisce che contenuto politico abbia. E’ una cosa frustrante, anche e soprattutto per la maggioranza che accetta di far umiliare il parlamento. Sembrano prove generali di premierato, l’esercizio di un arbitrio. I nostri emendamenti per contrastare il dissesto alla siccità in Sicilia e Sardegna, sono stati respinti mentre la Sicilia perdeva, per l’incapacità di chi la amministra, 330 mln destinati proprio a tali emergenze. Altro passaggio preoccupante, che dovrebbe interrogare le coscienze di tutti, è la decisione del Governo di respingere la richiesta di un parere antisismico obbligatorio dell’istituto vulcanologia in merito alla sicurezza del Ponte sullo Stretto. Si decide insomma di non vedere e non agire come nel caso del Polo industriale siciliano, vittima degli errori del Governo. Insomma assistiamo al solito disimpegno, alla solita fuga dalle responsabilità. Il Governo dovrebbe essere in grado di pensare strategicamente agli aspetti industriali e alla transizione ecologica invece si limita ad umiliare le commissioni senza dare risposte ai cittadini. Sembra un Governo a fine legislatura”. Così intervenendo nell’aula di Palazzo Madama il senatore del Pd Antonio Nicita nel corso della discussione del ddl 17-10-2024 n.153m in tema di tutela ambientale.
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