“Ancora una volta assistiamo alla propaganda e alla imperdonabile confusione giuridica di parlamentari di maggioranza, i quali ritengono che la redazione di una lista di Paesi sicuri, da parte della Commissione europea, possa in sé contraddire o superare l’applicazione delle normative esistenti, e delle relative garanzie a tutela delle persone migranti ricorrenti, da parte della magistratura, inclusa quella italiana. Occorre ricordare che la valutazione da parte della magistratura dei singoli casi è non solo un diritto-dovere sancito dalle normative europee e internazionali, ma si deve manifestare anche nei confronti dei ricorrenti provenienti dai cosiddetti paesi sicuri, a condizione che sia rispettato il Diritto dell’Unione, dei suoi obiettivi e dei diritti, circostanza confermata anche dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia. Qualche giorno fa, peraltro, il parere dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia UE – troppo poco letto – ha ribadito il medesimo orientamento, occupandosi non solo dei criteri di designazione dei paesi di origine sicuri, ma anche dell’effettività dei diritti di difesa, dei poteri del giudice e del ruolo sovraordinato del diritto dell’Unione”, così in una nota il Senatore Antonio Nicita, vice Presidente del gruppo PD.
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