“Il Tribunale ordinario di Salerno, Prima Sezione Civile, ha accolto il ricorso dell’associazione Medecins Sans Frontieres (MSF) sospendendo l’efficacia esecutiva del fermo amministrativo della nave “Geo Barents”.
Nelle sue motivazioni, il Tribunale di Salerno ha riconosciuto il “fumus” di insussistenza nel
merito dei presupposti per l’applicazione delle fermo previsto dl Decreto Piantedosi, alla luce della pur sommaria valutazione della ricostruzione dei fatti fornita da MSF e corredata da video registrati dai soccorritori. A giudizio del Tribunale dalle prove documentali “sembra emergere che al nave “Geo Barents”, senza contribuire a creare alcuna
situazione di pericolo a bordo, era impegnata in improcrastinabili operazioni di soccorso di naufraghi, e che di tale attività era stata preventivamente informata la competente Guardia Costiera Libica, la quale si sarebbe limitata a chiedere alla “Geo Barents” di abbandonare l’area di soccorso, senza invece fornire indicazioni in ordine alle modalità di svolgimento delle operazioni di salvataggio”.
Oltre alla contestazione dei fatti, in base ai quali si è proceduto al fermo amministrativo, il Tribunale compie una fondamentale valutazione degli effetti imposti dal fermo, riconoscendo
“pericolo imminente di un danno grave e irreparabile”, “in quanto il perdurare della misura del fermo amministrativo è suscettibile di pregiudicare ni modo irreversibile il diritto da parte della “Geo Barents” di esercitare al propria attività di soccorso ni mare, ni cui si realizzano le sue finalità sociali, trattandosi di attività che implica il perseguimento di obiettivi umanitari di indubbio valore “ex se”, in ossequio al sistema di valori costituzionali e del diritto internazionale consuetudinario cui l’Italia aderisce (art. 117 Cost.) e che è chiamata altresì a promuovere”.
Si tratta di una importantissima valutazione che mostra come l’impossibilità di continuare il soccorso a mare impedisca obiettivi di umanitari di indubbio valore in sé e contrari alla Carta costituzionale, come abbiamo sempre sostenuto. Confidiamo che tale pronuncia sarà confermata dopo l’udienza di merito”.
Così in una nota il Sen. Antonio Nicita, Vice Presidente del gruppo PD in Senato.