“La strada intrapresa sul fronte economico dal Governo è estremamente preoccupante. Non è un giudizio personale è quanto si ricava comparando il rendiconto del 2022 e l’attuale relazione di assestamento del bilancio dello Stato. Il passato Governo, pur uscendo dalla pandemia e dalla fase più cruenta della crisi inflattiva, consegnava all’attuale esecutivo una economia in forte crescita, con fattori macro economici estremamente confortanti. Leggendo la relazione dell’attuale governo tutto ciò è sparito. Colpisce ad esempio il fatto che le entrate dello Stato, prima in crescita, oggi rallentino, cosa non comprensibile visto che siamo in una fase di crescita economica. Di sicuro annunciare in continuazione il ricorso a condoni e sanatorie, come costume dell’attuale Esecutivo, è il peggior viatico per una politica fiscale certa ed equa. L’assestamento indica, inoltre, il peggioramento del saldo netto da finanziare, una diminuzione delle entrate, come detto, e l’aumento delle spesa per interessi. Spesa che il Governo compensa con una forte riduzione delle spese correnti, ad esempio un taglio di tre miliardi alle amministrazioni pubbliche, soprattutto meno risorse per i lavoratori e per i trattamenti pensionistici. A questo quadro negativo poi si aggiunge la pessima gestione del Pnrr, la confusione sulla delega fiscale e la dannosa vicenda dell’autonomia che minano l’affidabilità del nostro Paese a livello internazionale. Una incertezza che rischia di essere pagata a caro prezzo dai cittadini e dalle imprese. Avremmo bisogno di proseguire la politica di stabilità finanziaria, inseguire invece il consenso, come fa questo Governo, genera incertezza con riflessi negativi sulla tenuta della nostra economia. Così il senatore Antonio Nicita, vicepresidente del Gruppo del Pd al Senato, durante il dibattito sulla relazione di assestamento del bilancio dello Stato.


Ne Parlano