Il senatore del Pd Antonio NICITA assicura che una soluzione normativa dovra’ arrivare per consentire al rappresentante di Siracusa, quando entrera’ nel Comitato di gestione dell’Autorita’ portuale della Sicilia orientale, di avere gli stessi diritti di voto degli esponenti di Catania ed Augusta. “Servira’ una riforma – ha detto NICITA nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina a Siracusa nella sede del Pd – a cui stiamo lavorando per consentire alle citta’ capoluogo di avere pari dignita’ rispetto a quelle che sono state e sono sedi di Autorita’ portuali. Crediamo di avere buone possibilita’ di riuscirci ma, di certo, non possiamo agire in un quadro nazionale perche’ sarebbe complesso. L’idea e’ di puntare sull’insularita’, l’altra leva e’ quella delle Regioni a statuto speciale, per cui ci sono buoni motivi per tratteggiare un quadro normativo risolutivo”.
In merito ai ruoli nel Comitato di gestione, la legge prevede che il componente di Siracusa, quando si consumera’ formalmente l’ingresso nell’Autorita’ portuale, non potra’ esprimere il suo voto in merito alle questioni riguardanti i singoli porti di Pozzallo, Catania e Augusta mentre gli esponenti di queste ultime due citta’ possono farlo su tutti. Va detto – come ha spiegato il presidente dell’Autorita’ portuale del mare della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina nelle settimane scorse – che il rappresentante di Siracusa voterebbe, come quello di Pozzallo, sulle questioni di carattere generale, come il bilancio, lo strumento di programmazione dell’Autorita’ portuale. Lo stesso NICITA, primo firmatario dell’emendamento al decreto Ilva al Senato, ha spiegato le ragioni per cui e’ stato possibile far entrare Siracusa nell’Autorita’ portuale della Sicilia orientale. Manca, pero’, la ratifica con il voto alla Camera dei deputati. Fondamentale e’ stata la presenza della rada di Santa Panagia, che accoglie le navi petroliere della zona industriale, capace di produrre introiti per circa 10 milioni di euro. “Considerato che l’Ilva e’ un sito strategico per il Paese, di recente lo e’ diventata anche l’area industriale siracusana, per cui abbiamo fatto leva sulla strategicita’ della Baia di Santa Panagia, che e’ strettamente connessa al Petrolchimico di Priolo. Questa e’ la ragione per cui e’ stato possibile inserire l’emendamento” ha detto il senatore Antonio NICITA. Insomma, il Porto grande, quello piu’ noto, dove si sono combattute le battaglie contro le navi cartaginesi e romane, e che ospita le navi da crociera, non ha influito granche’, anzi, solo con questa carta in mano non vi sarebbe stata alcuna possibilita’ per Siracusa di agganciarsi al treno dell’Adsp. “Quei 10 milioni di euro di introiti prodotti dalla rada di Santa Panagia per il momento finiscono nelle casse della Regione ma con l’inserimento di Siracusa nell’Autorita’ portuale saranno nella disponibilita’ di quest’ultima”, ha detto il deputato regionale del Pd, Tiziano Spada. “Undici anni fa – ha aggiunto Spada – la citta’ perse la possibilita’ di essere inserita nell’Autorita’ portuale, ed ora non si parlerebbe di trovare una norma per la Governance. In ogni caso, va detto che, in attesa della modifica della norma sul Comitato di gestione, Siracusa potra’ intervenire sulle questioni di carattere generale, come il bilancio”. Il capogruppo del consiglio comunale del Pd, Massimo Milazzo, ritiene fondamentale il ruolo assunto, anche in chiave locale del partito. “Abbiamo messo al centro del dibattito la strategicita’ del Porto di Siracusa e ci siamo riusciti grazie all’emendamento del senatore NICITA. Ora, spetta al sindaco di Siracusa mettersi al servizio e sfruttare questa opportunita’ storica per la citta’”.


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