“È abbastanza singolare che nell’assemblea europea istituita per affermare e difendere i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, tra le quali quella di espressione del pensiero, i colleghi del movimento 5 stelle intendano istituire una sorta di censura.
Secondo la delegazione pentastellata al Consiglio d’Europa a Strasburgo infatti non si può criticare i governo Salvini-Di Maio.
Per questo si sono scagliati contro la collega Boschi rea di aver segnalato l’inadeguata attuazione della convenzione di Istanbul da parte del governo italiano.
Mancando di fantasia ci ripropongono il solito #allorailpiddi dimenticando che se c’è qualcuno ostile alla Convenzione di Istanbul sono i loro alleati di governo. Forse potrebbe inaugurare #alloraPillon”. Così i membri Pd del Consiglio d’Europa, Andrea Orlando, vice segretario del Partito e Roberto Rampi, senatore, replicano alla nota dei membri 5S al Consiglio d’Europa.


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