‘Il decreto cultura che oggi il Senato convertirà definitivamente in legge rappresenta un atteso cambio di passo nell’approccio alla tutela, alla valorizzazione e alla messa a reddito del nostro patrimonio culturale e del turismo, quale fattori di sviluppo fra i più rilevanti per il rilancio sociale ed economico del Paese e del Mezzogiorno. In particolare, si stanziano nuove risorse ma soprattutto, ed è questa la novità, si affianca l’intervento privato a quello pubblico nella salvaguardia del patrimonio culturale e si istituisce per la prima volta un rapporto sinergico tra cultura e turismo, cosa fondamentale visto che il patrimonio culturale italiano è ciò che rende nota e amata l’Italia nel mondo’. Lo dice la senatrice del Pd Pamela Orrù, che è intervenuta nell’aula del Senato.

‘Il valore aggiunto prodotto dal turismo – prosegue Orrù – che è pari a circa 83 miliardi di euro ovvero al 6 per cento della nostra ricchezza, potrebbe raddoppiare da qui al 2016, come confermano i dati diffusi da Formez e Federculture, se il nostro Paese investirà nella gestione dei beni culturali e dei servizi turistici. Tra le misure più importanti previste da questo decreto: sconti di imposta per privati e aziende che ristrutturano e informatizzano le strutture ricettive, estensione del credito di imposta anche all’acquisto di mobili e componenti d’arredo, concessione di un credito d’imposta del 30 per cento per gli anni 2015 e 2016 dei costi sostenuti dalle sale cinematografiche per l’adeguamento tecnologico. Investire nella cultura e nel recupero del patrimonio artistico ed architettonico del nostro Paese costituisce l’unica scelta intelligente sia per la salvaguardia che per ridare impulso e respiro all’economia e creare posti di lavoro’.


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