Pianificare, programmare e realizzare, in tempi certi e brevi, gli interventi necessari per dare risposte ai tanti problemi del porto di Trapani. Questa la dichiarazione di intenti del presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti, nel corso dell’incontro, promosso dalla senatrice Pamela Orrù, componente della Commissione Trasporti, con i rappresentanti degli operatori portuali, con autorità e sindacati.

“E’ mio intento – ha detto Monti – lavorare con tutti gli attori coinvolti. Un dato è certo: questo porto, che ha una grande potenzialità, ha bisogno di interventi importanti per essere competitivo. Sono aperto al confronto con tutti e da questo verranno fuori i progetti da presentare per ottenere le risorse necessarie”.

Sono stati in diversi, tra cui Gaspare Panfalone, rappresentante di ASAMAR Sicilia, e Giovanni Basciano, presidente del Consorzio portuale di Trapani, a sottolineare l’esigenza di completare le opere portuali incompiute, di dragare il fondo del porto per consentire l’ingresso di navi più grandi, di recuperare i finanziamenti non spesi per portare lo scalo trapanese nelle condizioni di attrarre traffico sia turistico – con le navi da crociera – sia commerciale.

Proprio su questo ultimo punto si è soffermata Rosanna Grimaudo della Fit Cisl: “Da Trapani non parte più nulla – ha detto – solo le navi per le isole minori. L’Autorità Marittima ha fatto, in questi anni, un lavoro impeccabile, ma abbiamo bisogno di sviluppo. Le navi commerciali creano indotto e posti di lavoro e, dal 2010, abbiamo assistito ad un calo notevole dei traffici. Siamo favorevoli all’Autorità di Sistema che unisce il nostro porto a quelli di Palermo, Termini Imerese e Porto Empedocle, fare sistema è l’unico modo per uscire da questa situazione”.

La necessità di “fare sistema” è stata ricordata anche dalla stessa senatrice Orrù che ha sottolineato come sia stato proprio questo il criterio alla base della riforma nazionale della portualità portata avanti dal ministro Delrio. La senatrice ha anche ricordato il suo impegno affinchè, nella legge, venisse prevista la possibilità di aprire nelle città capoluogo, in questo caso a Trapani, un ufficio decentrato dell’Autorità di Sistema e di designare, all’interno del Comitato di gestione, un rappresentante della città.

Diverse sono state anche le segnalazioni giunte sullo stato di degrado della Stazione Marittima e dell’approdo degli aliscafi, attualmente privi dei seppur minimi requisiti di confort e igiene da offrire ai viaggiatori.

“Eravamo abituati a comitati di gestione pletorici – ha detto il presiedente di Confindustria Trapani, Gregory Bongiorno – oggi abbiamo avuto modo di confrontarci con il presidente Monti che è una figura competente e di spessore. Passati accorpamenti – ha proseguito – avvenuti in questo territorio sono risultati penalizzanti, tutto viene allontanato, diventa difficile il dialogo, è necessario spazzare via questo retaggio con una vicinanza effettiva”.

Sul punto Monti è stato chiaro: “Per me non esistono porti di serie A e di serie B in questa Autorità di Sistema, ma quattro porti importanti: Trapani, Palermo, Termini Imerese e Porto Empedocle, ciascuno con le sue peculiarità, che hanno pari dignità e per i quali troveremo le risorse necessarie”.

“Il mare della Sicilia occidentale – ha detto Giovanni Basciano del Consorzio portuale di Trapani – è il nostro legame con il resto del mondo e viceversa, la porta di uscita e di accesso per gli scambi, dobbiamo essere pronti a collaborare attivamente con tutti gli altri porti dell’Autorità di Sistema”.

All’incontro è intervenuto anche Umberto Masucci, vice presidente della Federazione del Mare e componente del Comitato di gestione dell’Autorità di Sistema di Napoli: “Conosco molto bene Pasqualino Monti e ci avrebbe fatto piacere averlo a Napoli, siete stati più fortunati voi. Sono amico da tanti anni del porto di Trapani e auspico il suo sviluppo”. Masucci ha definito la riforma Delrio una “buona legge dopo 15 anni in cui non si era fatto nulla per la portualità italiana”.

Il commissario straordinario del Comune di Trapani, Francesco Messineo, ha sottolineato il suo interesse “a conoscere le esigenze della città e, in questo caso del suo porto, e, laddove rientranti nelle mie competenze, a provare a risolverle”. Messineo ha sottolineato che “i traffici marittimi non vanno in un porto piuttosto che in un altro perché li si obbliga ma vanno dove trovano le condizioni ottimali per operare. Se ciò non verrà realizzato, a Trapani si starà sempre a rimpiangere le occasioni perdute”.

Messineo ha speso due battute, a margine dell’argomento porto, sulla situazione del mercato del pesce al minuto. “Il bando precedente ha riscosso solo 14 adesioni a fronte degli 80-90 soggetti interessati che ritenevano le condizioni economiche troppo gravose. Stiamo rivedendo il bando, riducendo al minimo le richieste economiche agli operatori per assicurare loro condizioni di lavoro dignitose e ai cittadini e visitatori un luogo piacevole dove andare ad acquistare”.

Filippo Cutrona ed Eugenio Tumbarello, segretari provinciali di Cgil e Uil, hanno posto l’accento anche sull’aspetto occupazionale legato al porto e alla cantieristica navale. “Lo scalo di Trapani, oltre che per gli operatori, è importante anche per i cittadini. La stessa identità trapanese è legata al suo porto”.  “Da Monti – hanno proseguito – ci aspettiamo che dimostri con i fatti che saprà valorizzare il nostro porto, scongiurando i nostri timori”. “Un percorso nuovo – ha detto Tumbarello – che comincia oggi con questo incontro, promosso dalla senatrice Orrù, per tradurre la crisi in opportunità”.

Le conclusioni sono state affidate, ovviamente, al presidente Monti: “La prima riunione del Comitato di gestione – ha detto – si svolgerà il prossimo 26 settembre dopo di che, nel giro di una decina di giorni, prenderemo in consegna i porti di Trapani e di Porto Empedocle e provvederemo, insieme all’Autorità Marittima, alla delimitazione dell’area del Demanio Marittimo.

“Comprendo il senso di abbandono – ha proseguito Pasqualino Monti – che è cresciuto in ciascuno di voi. I problemi che oggi ho ascoltato non sono diversi da quelli che trovai, dodici anni fa, a Civitavecchia. Non è stato facile ma abbiamo ottenuto molti risultati. Quello che posso dirvi è che, tra 60 giorni ci ritroveremo tutti ad interloquire qui a Trapani per confrontarci su un primo documento che, entro 90 giorni, sarà sottoposto agli organi competenti per avviare l’iter per ottenere i finanziamenti necessari”.

“Voliamo alto – ha concluso rivolto ai presenti – dobbiamo lavorare tutti per presentare al mercato una ‘macchina’ che funzioni e che, attualmente non esiste. E’ una sfida difficile, esaltante e che ho accettato con entusiasmo. Vogliamo portare traffico e sfruttare le peculiarità del porto di Trapani, cogliendo nuove opportunità, anche rispetto alla sua posizione geografica. Se non è questa città che può guardare al Nord Africa chi può farlo? Come Autorità di Sistema siamo pronti ma chiedo anche agli operatori di saper crescere, tutti insieme”.


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