Resta intatta centralità del Parlamento
‘Tutti, in quest’aula, comprendono bene quanto la richiesta della procedura d’urgenza sul disegno di legge per le riforme costituzionali abbia un alto significato politico. Questa richiesta, e la decisione che il Senato assume, avviano ufficialmente la procedura delle riforme istituzionali, in un contesto forse mai drammatico come oggi. Il Paese, infatti, ha e sente due priorità: le misure socio-economiche e le riforme istituzionali, che devono restituire efficienza, e quindi credibilità, al sistema istituzionale e con esso al sistema politico. Credo che sia universale la consapevolezza che il deserto delle urne è il segno non della vittoria dell’antipolitica, ma di una domanda di politica con la P maiuscola che non ha trovato risposta e che, però, permane. E proprio il deserto delle urne ci dice che, questa volta, la responsabilità che si assume avviando il processo riformatore non ha uguali nella storia italiana: oggi, se si fallisce, non ci sono solo uno scuotimento di spalle e la conferma del quadro negativo sulla classe politica e sulla sua incapacità di riformare e di riformarsi, ma ci sono le risposte della disillusione e della chiusura a ogni minima apertura di credito verso la classe politica’. Lo ha detto il senatore del Pd Giorgio Pagliari, nel suo intervento per il gruppo del Pd nell’aula del Senato. ‘La particolare condizione di crisi in cui si trova l’Italia – ha proseguito Pagliari – obbliga tutte le forze politiche che si ritengono democratiche, e in quest’aula nessuna si è chiamata ‘fuori’, a dare il proprio disinteressato contributo, come nel 1946, a giocare per l’Italia e non per sé. Neanche un padre costituente e un difensore determinato e razionale della Carta come Dossetti, si negava la prospettiva del cambiamento. Cambiare si può, e nel quadro attuale, si deve. Fermo restando che cambiare è revisionare, come dice l’articolo 138, e non rivoluzionare. Questa legge avrà il beneficio della procedura d’urgenza, ma ci saranno i tempi e i luoghi per la discussione e dovranno essere i tempi e i luoghi delle sedi parlamentari, perché è il Parlamento l’unico ad avere la legittimazione per decidere. Prendiamo atto della Commissione dei 40 saggi, ma sarebbe miope non riconoscere al Parlamento il suo ruolo fino in fondo, il ruolo di soggetto decidente e non di semplice soggetto ratificante. Questo credo sia anche nello spirito di quanto ha proposto il Governo. Su queste premesse – ha concluso Pagliari – il Gruppo del PD vota la procedura d’urgenza e si appresta alla sfida del processo delle riforme e alla massima collaborazione con tutti i soggetti di questa difficile avventura’.

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