“Il disegno di legge di riforma del processo penale ha una portata ampia e contiene misure di cui l’ordinamento giudiziario e lo stato della giustizia nel nostro Paese hanno assoluto bisogno. Per questo l’auspicio è che si arrivi ad approvarlo più presto”. Lo dice il senatore del Pd Giorgio Pagliari, componente della Commissione Giustizia, che è intervenuto in Aula.

“Sulle intercettazioni – prosegue Pagliari – si grida al bavaglio. Ma in realtà, con le misure predisposte si perimetra l’uso delle intercettazioni giudiziarie che possono essere usate solo ai fini di giustizia. Si impedisce di avallare la prassi, indegna di uno Stato di diritto, del processo mediatico e del processo extragiudiziario per fatti che non costituiscono reati, ma che vengono accertati nel corso di indagini penali. Un tema di cui si è parlato poco ma che merita l’approfondimento è la riforma dell’ordinamento penitenziario, con le norme sulle misure alternative: la revisione dei presupposti di accesso, l’osservazione scientifica della personalità del reo, la maggiore efficacia dei controlli, l’eliminazione degli automatismi ostativi all’individuazione del trattamento rieducativo e alle differenziazioni dei percorsi penitenziari, le misure di giustizia riparativa quali elementi fondanti del percorso di recupero sociale, l’incremento della forma di lavoro retribuito, delle forme di volontariato del detenuto e del reinserimento dei condannati, la valorizzazione del diritto all’affettività, l’integrazione dei detenuti stranieri, la responsabilizzazione dei detenuti e libertà di scelta.

Questi sono tutti criteri di delega che dimostrano quanta attenzione si pone in modo decisivo e innovativo sulla funzione rieducativa della pena”.

 


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