“Con Boris Pahor scompare un
testimone di un secolo intero, l’ultimo testimone dell’incendio
del Balkan. Oggi al suo funerale gli è stato reso un tributo
necessario, onesto: questo perché la sua era una vocazione alla
libertà, libertà che ha pagato carissima”. Ne è convinta la
senatrice Tatjana Rojc (Pd), che oggi a Trieste ha partecipato
al funerale dello scrittore sloveno con cittadinanza italiana,
morto il 30 maggio a 108 anni.
“Credo che lui abbia insegnato a tutti noi cosa sia
l’assoluto male – aggiunge – e anche che l’assoluto male ha una
possibilità di salvezza con l’assoluto amore. La sua figura ha
segnato il nostro tempo ma lo ha segnato non solo come scrittore
sloveno, ma come scrittore europeo, come uomo convintamente
europeo ed europeista, ben sapendo che questo sarebbe stato il
nostro unico futuro possibile, perché come diceva sempre ‘tutti
in Europa siamo equipollenti, di pari grado, e tutti in qualche
modo minoranze'”.