“Casa Italia, lanciata da Renzi e ribadita oggi in Parlamento dal sottosegretario De Vincenti, può diventare la nuova politica industriale italiana, un progetto ambizioso di investimento sulla sicurezza che si declini anche come un piano per l’occupazione dei giovani talenti: architetti, geometri, geologi, ingegneri, manovali, operai specializzati. Dobbiamo impegnarci a trovare le prime risorse già nella prossima legge di stabilità perché le nostre case tornino ad essere un luogo sicuro”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, che oggi ha partecipato all’audizione nelle Commissioni Ambiente.
“Chi ha vissuto l’esperienza del sisma – prosegue Parente – sa che il terremoto cambia la vita e la percezione della casa, che da luogo sicuro diventa minaccia. In Italia il 44% della superficie nazionale e il 36% dei comuni è a rischio sismico, 1 italiano su 3 vive in una zona di potenziale pericolo e il 50% delle scuole è stata costruita prima delle norme antisismiche.
Eppure nessuno quando acquista, affitta, ristruttura un’abitazione pensa alla sicurezza sismica. Per questo Casa Italia è un’ottima iniziativa, in grado non solo di pretendere flessibilità dall’Europa, come molto bene ha fatto Renzi, ma anche di attrarre investimenti, interni ed esteri. Se affiancato da un piano occupazionale, è un progetto che può diventare la nuova politica industriale italiana, imperniata sulla sicurezza delle vite di tutti noi. Casa e Lavoro – conclude Parente – un binomio inscindibile per l’esistenza umana”.