“Aderisco convintamente al manifesto ‘Dissenso Comune’ promosso da oltre cento donne del cinema e dello spettacolo, a cui è seguita la condivisione da parte di 100 altre giornaliste. È necessario, che la classe politica tutta faccia proprio quel manifesto che punta il dito contro il sistema da cui le molestie sessuali prendono forma e che da lì prenda forma un piano condiviso, per inaridire ‘l’hums subuculturale’ da cui le molestie, in ogni settore, prendono forma”. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro e candidata nel Lazio per il Senato.
“Aderisco a maggior ragione – prosegue Parente – dopo la diffusione dei dati Istat che confermano una volta di più quanto sia grave e diffuso il fenomeno delle molestie sessuali anche sul lavoro e impone una reazione senza distinzioni di sorta da parte di tutta la classe politica. Poiché siamo in piena campagna elettorale non mi sorprenderà se qualcuno interpreterà questa iniziativa come strumentalmente collegata al voto del quattro marzo. Basterà, tuttavia, dare una rapida scorsa, anche attraverso quel che emerge in rete, all’impegno che da lustri profondo su questioni che attengono a donne e pari opportunità, prima in ambito sindacale, e poi nelle sedi istituzionali, per comprendere che l’obiettivo è guardare più lontano. Andando ben oltre le elezioni e le dichiarazioni di principio. L’auspicio – conclude Parente – è che su temi di questa portata non ci siano divisioni di sorta, ma tante altre convinte adesioni e azioni concrete conseguenti”.


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