‘La delega sul Jobs Act è la risposta alla sfida che il mondo del lavoro, già profondamente cambiato, lancia alla politica, ai sindacati alle organizzazioni di impresa. E’ costruzione del futuro: allargamento degli ammortizzatori sociali a chi prima non ne beneficiava, riordino dei rapporti di lavoro, riforma dei servizi per il lavoro e politiche attive, sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. E’ arrivato il momento di costruire una nuova stagione di diritti, correlata ad una stagione di doveri ed una comune etica del lavoro tra imprese, lavoratrici e lavoratori’. Lo ha detto la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, nel suo intervento in aula. ‘Dobbiamo costruire – ha continuato Parente – il diritto al sostegno al reddito per periodi di non lavoro, ma il dovere del lavoratore di rendersi disponibile ad una nuova offerta di occupazione e formazione; il diritto all’orientamento e alla formazione continua, ad avere servizi al lavoro della stessa qualità su tutto il territorio nazionale; il diritto alla riqualificazione professionale. Allo stesso tempo, è dovere delle aziende riprendere una responsabilità sociale d’impresa. Dobbiamo andare verso l’universalizzazione dei diritti e anche l’allocazione di risorse deve sostenere questa politica. Introdurre un contratto a tutele crescenti significa intervenire sull’articolo 18, ma lo spirito della delega è sempre stato quello di rendere il contratto a tempo indeterminato la forma più comune di contratto di lavoro, disboscando anche tutte le tipologie diverse che producono precarietà e il maxiemendamento rafforza questo aspetto. La delega non è un provvedimento concluso: ci saranno i decreti attuativi e tante questioni saranno risolte lì. La storia della legislazione italiana – ha concluso Parente – è piena di deleghe inattuate, noi confidiamo che questa sia la vota buona’.

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