“Un anno fa moriva Tina Anselmi. Un esempio per tutte noi. La prima donna ministro in Italia, presidente della commissione d’inchiesta sulla p2, sindacalista, staffetta partigiana. Ricordo il silenzio di autentico rispetto al suo funerale e l’ultima cosa che mi scrisse. Una sola battaglia ci doveva caratterizzare, mi diceva, intorno alla quale far confluire le altre: come conciliare il lavoro con la maternità. Su questo dobbiamo continuare a lottare”. Lo scrive su Democratica.com Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro del Senato.
“Le donne in Italia si sono impegnate su questo terreno, ma forse non ancora abbastanza – prosegue Parente – se molte sono disoccupate, lasciano il lavoro alla nascita del primo figlio, difficilmente lo riprendono e percepiscono salari più bassi e pensioni più povere. Tanto abbiamo realizzato anche in questa legislatura, dal divieto di dimissioni in bianco al bonus babysitter, al decreto conciliazione lavoro-famiglia del Jobsact. Ma la strada da percorrere è ancora lunga, anche perché come l’Anselmi ripeteva nessuna vittoria è irreversibile. E’ proprio l’impegno delle donne il vero lascito di Tina Anselmi alla democrazia italiana, un lascito da cui continuare la nostra battaglia per non ‘maltrattare’ la politica, come lei ammoniva”.